Le dichiarazioni dell’ex estremo difensore viola sulla panchina della Fiorentina
Giovanni Galli, ex portiere della Fiorentina, ha commentato a Lady Radio l’esonero di Vincenzo Montella:
SUGGESTIONE DUNGA. “Lo conosco per quello che fatto sulla panchina della nazionale ed è decisamente diverso con il lavoro che si svolge in un club. Arriva da un’altra realtà e non so se conosce bene il calcio italiano attuale. Mi sembrerebbe un salto nel buio, anche se stimo la persona e il professionista”.
ESONERO DI MONTELLA. “L’esonero è stato inevitabile. Dopo il pareggio con l’Inter io ero preoccupato: era stata una partita strana, nella quale l’Inter era andata a ritmi ridotti. La Fiorentina quando la partita è a ritmi bassi, la sua prestazione magari riesce anche a farla, ma quando il ritmo e il palleggio degli avversari è superiore si evidenziano le mancanze di questa squadra. Mi dispiace ma era inevitabile. La partita di ieri sera ha visto la Fiorentina far bene il primo quarto d’ora, ma dopo il primo gol si sono sgonfiati. Dopo il gol di Badelj si è rivista una Fiorentina pimpante ma dopo il 3-1 il palleggio della Roma è diventato quasi imbarazzante. Quando cambi un allenatore non sono solo i risultati a incidere, ma ti rendi conto che è venuto a mancare il feeling nello spogliatoio”.
RESPONSABILITA’ DELLA DIRIGENZA. “La squadra è stata fatta scommettendo su molti giocatori, tipo Pedro che sarebbe dovuto essere il centravanti titolare. E’ stato preso Ghezzal che era un anno che non giocava. Quindi qualche responsabilità ce l’ha anche Pradè: scaricare tutta la colpa sull’allenatore non è bello. Se hai fatto una squadra che ritieni di livello può anche darsi che scarichi le responsabilità su di lui: adesso la prova del fuoco è dove arriverà la Fiorentina in classifica, dopo di che sulla graticola potrebbe finire anche Pradè”.
SUCCESSORE. “Prandelli è un grande professionista ed è un allenatore che stimo così come Ballardini, che non ha ottenuto in carriera quello che meriterebbe: è andato a scontrarsi con tre presidente come Preziosi, Zamparini e Lotito, ma resta un allenatore capace. Iachini è un guerriero: le sue squadre si caratterizzano per indole, organizzazione e determinazione. Quando torni in un posto in cui hai lasciato un bel ricordo da giocatore poi dopo non è che ti perdonano, basti guardare Gattuso al Milan. Di Biagio arriva da un’esperienza con l’U21 e l’allenatore non l’ha mai fatto: magari ha i numeri per poterlo fare ma potrebbe essere un salto nel vuoto. Su chi punterei? Così mi mette in difficoltà perché li conosco tutti, però Ballardini è concreto e a me piace molto, magari però non riempie gli occhi di fantasia alla piazza”.

Di
Redazione LaViola.it