Rassegna Stampa

Galli: “Due momenti hanno segnato i DV. Commisso, no ai proclami: serve piano triennale”

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Il primo direttore sportivo dell’era Della Valle parla stamani della storia finita con i fratelli Tod’s e del nuovo proprietario, Rocco Commisso

«I primi tre anni della famiglia Della Valle alla guida della Fiorentinaracconta Giovanni Galli a La Gazzetta dello Sport — sono stati fantastici. Diego e Andrea avevano idee, grandi ambizioni e la voglia di essere protagonisti anche in un mondo nuovo come quello del pallone. Non hanno mai buttato via i soldi ma hanno autorizzato investimenti di alto profilo. Poi, ci sono stati due momenti che hanno gelato il loro entusiasmo».

Quali?
«Prima la storia di calciopoli. Senza aver fatto niente sono finiti sotto processo. Con accuse pesanti. Ma non si sono arresi. E, a un certo punto, hanno costruito una Fiorentina con Mario Gomez, Pepito Rossi e Cuadrado. Una squadra che poteva lottare per lo scudetto. Ricordo che la formazione viola vinse le prime due partite di campionato segnando una raffica di gol. Ma dopo quel folgorante inizio le tre stelle viola non giocarono più insieme. Una maledizione. Pensate, nonostante tutto la Fiorentina quell’anno arrivò in finale di Coppa Italia perdendo contro il Napoli all’Olimpico. A quel punto i Della Valle decisero che non era giusto spendere certe cifre nel calcio».

Ora arriva il magnate americano Rocco Commisso.
«Negli Stati Uniti c’è una visione diversa dello sport. Lo spettacolo vale quasi quanto il risultato. Ho appena visto in televisione gara-2 della finale di Nba tra Toronto e Golden State. La squadra di casa ha perso ma i tifosi hanno applaudito tutti i protagonisti. Commisso non deve tradire questo spirito e la sua prima mossa dovrà essere quella di unire il brand Fiorentina con il brand Firenze. Questo binomio può sfondare anche sul mercato americano».

La seconda mossa?
«I tifosi viola pretendono chiarezza e onestà quando si parla di progetti. Il fiorentino non accetta tradimenti. Quindi, Commisso farà bene a non parlare subito di Champions o addirittura di scudetto. Dovrà invece presentare alla città un progetto triennale teso a portare la squadra stabilmente tra le prime sei del campionato. Poi, se la società lavorerà bene il passaggio successivo potrebbe essere quello di arrivare in Champions nel giro di altri due anni».

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