Connect with us

Notizie

Frey: “La Fiorentina è tornata a dar fastidio alle grandi. Vorrei rigiocare quella semifinale”. Su Corvino e De Gea…

Le parole del portierone francese alla presentazione del suo libro, ‘Istinto Puro’, sulla sua Fiorentina e il paragone con oggi

Presente al Viola Park per presentare il suo libro, “Istinto Puro”, Sebastien Frey ha parlato di Fiorentina, tra passato e presente: “La Fiorentina è una famiglia, Firenze è una delle città più belle del mondo. Volevo fare i miei sinceri auguri a Rocco Commisso, oggi grazie a lui abbiamo delle strutture all’avanguardia, di un top club europeo. Sarebbe stato un sogno per noi avere tutto questo. Abbiamo fatto cose straordinarie in strutture normali, andavamo in palestra sotto lo stadio. Sarebbe stato ancora più bello passare più tempo insieme”.

DARE FASTIDIO. “Ora c’è un’altra storia, faccio i complimenti ai ragazzi, al mister, per quello che stanno proponendo. La Fiorentina oggi è una realtà importante, era un po’ di tempo che ci stavamo lavorando con fatica ma piano piano arrivano questi risultati. Oggi veder giocare la Fiorentina è tornato ad essere molto piacevole, la Fiorentina torna a dare fastidio anche alle grandi come in passato. E non è poco”.

LIBRO. “L’istinto è quello che mi ha contraddistinto, dentro e fuori dal campo, da giocatore e nella vita. L’autobiografia parte da un bambino che giocava in un parcheggio e che ha avuto un sogno, realizzato grazie a sacrifici. A Firenze sono arrivato con uno status già importante, in un progetto nuovo, dopo il fallimento e la salvezza. Mi chiamarono Diego e Andrea e mi dissero che in tre anni volevano tornare in Europa. Vidi qualcosa di concreto, anche sul piano acquisti. E in concomitanza c’era Prandelli che stava firmando, l’avevo avuto a Verona e a Parma. Sono rimasto affascinato da questo progetto, siamo arrivati subito in Champions e sono stato messo alla prova duramente perché dopo 6 mesi mi rompo il ginocchio e salta il Mondiale 2006, con la carriera messa in discussione. Ma da infortunato mi propongono il rinnovo di contratto. Con la piazza è stato amore a prima vista, dalla società però quello è stato un segnale importante. Ero diventato una certezza per il club, ogni giorno sarei stato grato di andare in campo”.

CALCIOPOLI. “A Folgaria eravamo in mezzo a Calciopoli, a Firenze ci siamo riuniti ed è stato bello, perché non sapevamo se saremmo ripartiti in Serie A o in Serie B, ma dicemmo tutti che saremmo rimasti. Poi c’è stata la chiamata con Baggio, che mi ha cambiato la vita. Sono grato a lui, mi ha cambiato la vita questo incontro. E dopo quell’infortunio, con un ginocchio completamente rifatto, ho fatto le mie stagioni migliori. Ho sempre sentito la fiducia della piazza. E avevamo un gruppo unico, in tutti i sensi”.

MUTU.Io e Adrian abbiamo condiviso momenti importanti a Parma. Nello spogliatoio se un giocatore aveva un problema, lui sarebbe venuto a trovarti, in qualsiasi momento, anche alle 3 di notte. Un rapporto che va oltre il calcio, lui è davvero un amico, uno dei pochi. Al suo ultimo matrimonio c’ero io e pochi altri”.

QUELLA SEMIFINALE. “Ho lasciato purtroppo non vincendo un trofeo a Firenze. Lasciamo stare il Bayern Monaco, gare sporcate da quegli episodi, ma la Champions non l’avresti vinta. Io vorrei rigiocare la semifinale di Coppa Uefa in casa, quell’anno per quanto fatto dovevamo vincere un trofeo. Non è stato così, ma siamo rimasti nel cuore della gente. E a Firenze non è poco”.

CORVINO. “Nel 2008 c’erano gli Europei, io parto con la Francia. C’erano due proposte molto concrete, Milan e Bayern Monaco. Le portiamo ai Della Valle, con loro abbiamo sempre avuto un rapporto speciale. Andrea mi dice: ‘Guarda, sei diventato talmente importante, se per la tua crescita senti che è il momento di cambiare, hai sempre rispettato la maglia e ti lasceremo partire’. A Montecarlo con il dirigente valutiamo le proposte e chiamiamo Andrea. Però penso a tutta la fatica che abbiamo fatto per andare in Champions, Calciopoli eccetera. Così dico ad Andrea: ‘Presidente, ma se io volessi restare a Firenze?’. Lui mi risponde che mi avrebbe fatto un contratto da top player europeo, io dissi che sarei rimasto a casa. Ero felicissimo. Da lì si riparte sulle basi importanti, divento capitano. Poi quel contratto due anni dopo mi venne quasi rinfacciato, dichiarazioni che mi piacciono poco. In tournée in Canada, feci un’intervista e non so perché entrammo in conflitto. Dissi poi che volevo chiudere la carriera a Firenze, per me è casa. Ma da quel momento lì è stato un po’ un conflitto, ho fatto un po’ di ombra a lui. E l’anno successivo ha preso un portiere per cercare di mettermi in difficoltà, che ha portato a farmi male e c’è stata una rottura. E l’ultimo ritiro a Cortina è stato orribile, non potevo più fare le partitelle, stavo seduto su un pallone. Psicologicamente fa male. O rimanevo per principio, facendo una guerra a quel dirigente, ma turbando la serenità del gruppo. O vado via, a malincuore”.

DE GEA. “Portiere migliore della storia viola? Ho fatto cose importanti, credo di essermi meritato quel titolo lì. Poi c’è chi dice Toldo, ma va bene, mi va bene essere nella storia viola. De Gea ha giocato in squadre importanti, si è fermato ed è arrivato qui. Metterlo ora nella storia… Mi auguro che possa rimanere a lungo, oggi è un protagonista di questa Fiorentina e mi fa molto piacere. Non sono mai stato invidioso di nessuno. Quando vedo un collega che fa bene nella mia Fiorentina io sono più che felice. De Gea è un grande portiere, che fa guadagnare punti, ovviamente subentra il paragone con quello che sono stato io. Vedo quello che traspare, è carismatico, anche se parla poco”.

27 Comments
Iscriviti
Notifica di
guest

27 Commenti
ultimi
più vecchi più votati
Vedi tutti i commenti

Altre notizie Notizie

27
0
Lascia un commento!x