La Fiorentina non riesce a centrare la quarta vittoria di fila tra campionato e coppa: 0-0 in casa con il Genoa ultimo. Ma il portiere è super.
Niente poker di vittorie (compresa la coppa) per la Fiorentina e un grazie grande come un grattacielo a Dragowski. Il portiere polacco è il protagonista di un match che vede i viola rallentare dopo le vittorie contro Spal e Napoli e lascia tanto amaro in bocca. Niente gol contro il Genoa, con il Drago in serata spettacolare. Un rigore parato e una raffica di interventi, uno più difficile dell’altro, che hanno impedito ai rossoblù di portarsi a casa qualcosa di più di un punticino comunque prezioso, scrive La Nazione.
POCHE OCCASIONI. Dragowski è freddissimo nel ribattere il rigore di Criscito (siamo al 13’). Rigore che, dopo la traversa di Milenkovic, Orsato fischia senza troppi problemi a Pezzella che prima sbaglia il recupero di Favilli e poi commette fallo sullo stesso giocatore. La Fiorentina sembra ordinata: Venuti non è Dalbert ma se la cava discretamente. Spinge meno, ma è attento in copertura. Castrovilli si conferma punto di riferimento, mentre davanti c’è Cutrone al posto di Vlahovic, per dialogare e cercare la porta insieme a Chiesa. L’ex milanista però non sembra nella serata giusta, avara di emozioni e di spettacolo. Poche occasioni, Cutrone dà segni di vita con una girata nella ripresa.
SAN DRAGO. Poi entra Vlahovic, Castrovilli è costretto ad uscire ed Eysseric si mette in evidenza con una botta dalla distanza. Iachini, oltre ad Eysseric, rilancia Maxi Olivera (fuori Venuti). Ma è il Genoa ad essere pericoloso nel finale: maligna deviazione di Milenkovic e Dragowski fa il miracolo. Miracolo numero due poi sul colpo di testa di Biraschi, poi su Pinamonti.
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Redazione LaViola.it