Il campione francese si è preso sulle spalle la Fiorentina dopo il lockdown: c’erano dei dubbi sulla tenuta fisica, ma le ha giocate tutte
Franck “The Boss” Ribery. E pensare che c’erano stati dubbi legittimi, più che legittimi, sul modo in cui il campione francese avrebbe ripreso l’attività agonistica dopo i mesi di stop che per lui erano stati non tre, bensì quasi sette a causa dell’infortunio subìto alla caviglia lo scorso 30 novembre con tanto di intervento chirurgico. Invece, non solo Ribery è rientrato senza alcun problema, ma si è preso definitivamente la Fiorentina in campo e fuori, scrive Il Corriere dello Sport – Stadio.
FARO ILLUMINANTE. Le ha giocate tutte, tanto per cominciare, dalla ripresa del campionato. Sette su sette, perché è lui a volere così e quindi ogni volta quasi si “sostituisce” a Iachini nelle scelte. Per lui non esiste stare fuori. Per lui è inconcepibile non rispondere presente. C’erano dubbi sulla gestione del francese per non sovraccaricarlo dal punto di vista fisico, ma lui è andato sempre in campo. A Lecce, quando Pezzella alla fine del primo tempo è rimasto negli spogliatoi per un lieve problema muscolare, è stato Ribery a consigliare all’argentino di fermarsi per non compromettere le 5 gare restanti. Con la fascia di capitano andata sul braccio dello stesso Ribery, un valore simbolico che ha un peso rilevante.
LEADER. E’ un fuoriclasse che imposta, che suggerisce, che serve assist, che segna, che lascia a bocca aperta per tutto quello che fa in campo, ma è anche e soprattutto un leader generoso che ha un canale aperto con i dirigenti e un rapporto franco e costruttivo con l’allenatore, impostato sul reciproco rispetto, per ottenere il massimo a vantaggio della Fiorentina. Ribery è naturalmente il leader di una squadra giovane – e quindi bisognosa di guide – per quello che esprime sul terreno di gioco e per la personalità che trasmette. E’ stato lui a parlare alla squadra prima della fondamentale partita di Lecce. Fa impressione vedere ancora la “fame” del francese, la sua voglia, il suo attaccamento, la sua partecipazione alle cose del gruppo dopo una carriera eccezionale ricca di onori, gloria e benessere economico.

Di
Redazione LaViola.it