Lo stadio Franchi fa restare sconvolti. I danni del tempo – la costruzione è degli Anni Trenta – sono esplosivi, fanno paura. I fondi destinati alla manutenzione appaiono assolutamente inadatti.
Viste le difficoltà sulla Mercafir, resta il vecchio Franchi scrive il Corriere Dello Sport. Malmesso, dove piove da tutte le parti, con i servizi igienici da rifare, con l’illuminazione con lampade tanto antiche da non trovarsi più sul mercato.
La concessione del Franchi e del centro sportivo Astori scade il 30 giugno 2022. L’articolo 4 e 5 del testo della convenzione includono l’uso esclusivo dell’area dei campini. Fino al 30 giugno 2019 si è pagato 950.000 euro l’anno, da quella data alla scadenza il costo sale a 1,1 milioni iva inclusa. Migliorie sotto il profilo business o adeguamenti Uefa sono a carico di Acf Fiorentina, così come i costi della piccola manutenzione. La manutenzione ordinaria e straordinaria – in pratica le migliorie strutturali, che vanno dalla cura delle scale al cemento armato – invece è totalmente a carico del Comune.
Con l’Uefa, su determinati aspetti la Fiorentina è in deroga, per esempio il numero di bagni presenti in tutto lo stadio, a cui si supplisce con bagni chimici a spese di Acf Fiorentina.

foto corriere dello sport

foto corriere dello sport
Basta passare mezz’ora dentro lo stadio Franchi per restare sconvolti. I danni del tempo – la costruzione è degli Anni Trenta – sono esplosivi, fanno paura. I fondi destinati alla manutenzione appaiono assolutamente inadatti. Occorrerebbe una vera ristrutturazione, autentica, sostanziale. Ma la Soprintendenza ha posto delle limitazioni chiarissime. Certo è che le scale elicoidali di Nervi stanno diventando sempre più del colore della vernice anticorrosiva che punta a frenare l’erosione. Servono, dunque, interventi immediati.

Di
Redazione LaViola.it