Dal governo assicurano che Piantedosi oltre a Venezia sta valutando anche il dossier Franchi. Ma è una situazione diversa. Entro fine estate…
Un dietrofront sul ricorso al Tar del Lazio in cambio di una garanzia più che concreta da parte del governo. È la mossa che Palazzo Vecchio potrebbe mettere a segno nella partita a scacchi imbastita con Roma sul futuro del Franchi. Un partita tecnica, ma anche politica. Proprio per questo il gesto avrebbe un doppio significato: di distensione e dialogo aperto, al netto delle molte interlocuzioni avute in questi mesi tra il sindaco Nardella e il ministro degli Affari Europei, Raffaele Fitto. A Roma infatti la soluzione, quella tecnica, potrebbe essere all’orizzonte e, fonti vicine al governo, fanno sapere che Piantedosi oltre al dossier Venezia per il quale sono stati accordati i 93,5 milioni di euro che serviranno a finanziare il progetto del Bosco dello Sport, ha portato avanti anche il fascicolo sullo stadio di Firenze. Ma ancora la città non ha avuto notizia di un centesimo dei 55 milioni mancanti, scrive La Nazione.
A VENEZIA. Intanto il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro si gode i fondi appena intascati. Anche lui, a giugno, aveva brandito la clava del ricorso al Tar con una mano. Mentre con l’altra ha continuato a trattare, facilitato anche dalla trazione di centrodestra della giunta. E, soprattutto, dalla differenza di progetti che divide Venezia da Firenze: un’opera di riqualificazione urbana, quella veneta, con la nascita di aree culturali, educative e formative nella zona dove sorgerà lo stadio. Ma i soldi di Roma non saranno per l’impianto sportivo.
LA POSSIBILE SOLUZIONE. Per il Franchi, invece la storia è diversa. I fondi non riguarderebbero il quartiere di Campo di Marte e quindi più difficilmente potrebbero essere sborsati dal governo. La soluzione allo studio è uno ’split’ dei fondi: finanziare con 55 milioni mancanti altre opere o progetti oggi in rampa di lancio a Firenze e destinati a periferie, urbanizzazione, rigenerazione urbana e verde pubblico. Non lo stadio. In questo modo il Comune potrebbe trasferire risorse proprie, pari almeno a 55 milioni, stavolta sul Franchi e il governo potrebbe ’coprire’ il buco lasciato dal trasferimento con i fondi del Pnc. Una manovra delicata e complessa. Entro fine estate Palazzo Vecchio e Roma dovranno trovare l’intesa. Politica e tecnica.
Di
Redazione LaViola.it