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Franchi e Mercafir, troppi problemi burocratici. Commisso vuole certezze entro un mese

Commisso e Nardella

Ancora problemi sul fronte stadio. Troppi intoppi burocratici. Commisso spazientito. Vuole certezze entro un mese da Nardella

Come riporta Repubblica, il restyling del Franchi è ormai cosa da considerare superata. A metà settimana c’era stato il blitz segreto dei tecnici del ministero arrivati da Roma che, assieme al soprintendente alle Belle arti per la Toscana, Andrea Pessina, e al sindaco, avevano fatto un sopralluogo al Franchi. Bocciata l’ipotesi di abbattere le curve, da Roma hanno concesso un compromesso al ribasso: costruire uno stadio dentro lo stadio.  Dopo l’incontro, Nardella aveva chiamato Barone per dirgli che aveva « brutte notizie » . Gli americani non l’hanno presa bene: senza restyling, resta l’ipotesi stadio nuovo, ma adesso vogliono un piano conclusivo. E lo vogliono entro un mese.

Se il no da Roma ha chiuso il capitolo restyling, non ha spalancato, contrariamente a quanto sostiene Nardella, il progetto Mercafir. Gli americani vedono «nebbia fitta »: il sì del Comune lo hanno ottenuto da tempo, grazie alla collaborazione del sindaco, ma in ballo c’è lo spostamento del mercato dalla zona sud, destinata al nuovo stadio, a nord e lì manca un piano. Perché, dicono, non è stato fatto ancora niente per evitare il rischio di cause legali da parte di chi deve essere trasferito? «La storia è contro di noi » , si sarebbe sfogato Barone con il suo entourage.

I «cinque anni» di cui parla Nardella, per vedere lo stadio alla Mercafir, non convincono. Troppo alto il rischio di intoppi burocratici. L’ipotesi Campi Bisenzio avanza. Barone farà un nuovo sopralluogo in questi giorni, il progetto c’è già e prevede un impianto tipo Juventus Stadium. Resta un dubbio: per gli italoamericani la Fiorentina è Firenze, lo stadio non dovrebbe stare fuori, anche se nell’area metropolitana. Lo stadio dovrebbe stare a Firenze, anche per attirare turisti, e potenziali tifosi, da tutto il mondo, passaggio decisivo per aumentare il fatturato, superare i cento milioni di monte ingaggio e comprare big. Ma davanti alle idee ambiziose e veloci degli italoamericani, la politica fiorentina resta indietro. Con Nardella i rapporti sono ottimi, ma a un punto di svolta: Commisso vuole atti concreti. Per questo chiede un piano certo entro un mese

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