San Siro non è stato dichiarato un monumento: in settimana una riunione per capire se lo stadio di Firenze potrà seguire la stessa via
Si torna a parlare della ristrutturazione del Franchi. Da Roma potranno arrivare segnali sia sui vincoli sia sul cammino della legge che consente di intervenire sugli stadi anche se tutelati come monumenti. Legge che potrebbe essere inserita nel decreto semplificazione in arrivo in queste ore, scrive il Corriere Fiorentino.
RIUNIONE SUI VINCOLI. I binari romani sono due, diversi, ma altrettanto importanti: il primo va verso il ministero dei beni culturali, il secondo verso il Parlamento. Alla direzione generale del ministero infatti le carte e il percorso del procedimento che ha portato il soprintendente della Toscana, Pessina, ad emanare il decreto che dichiara monumento il Franchi con i relativi vincoli non sono state analizzate nel dettaglio, ma la prossima settimana ci sarà una riunione proprio su questo. Presto per capire l’orientamento del ministero, per fare un paragone con il sì alla demolizione di San Siro a Milano che al contrario del Franchi non è stato dichiarato monumento, ma già il fatto che tutte le carte saranno esaminate dalla direzione generale è un primo, importante, segnale politico.
LEGGE. C’è poi l’accelerazione del disegno di legge presentata dalla parlamentare fiorentina del Pd, Rosa Maria Di Giorgi che prevede la ristrutturazione degli stadi anche se monumenti nazionali, lasciando solo parti esterne che assicurino la memoria e il segno architettonico dell’impianto. «Il disegno di legge riguarda il codice dei beni culturali — spiega Di Giorgi — ed è un unico articolo che permette di modernizzare gli stadi monumentali, con la decisione presa non dalle soprintendenze locali ma da Roma. Si tratta di tenere conto dell’esigenza di mantenerne la destinazione funzionale di uno stadio, indicando gli elementi architettonici di cui è necessaria la conservazione, consentendo per il resto la demolizione, trasformazione o ricostruzione. Così avremo impianti moderni, con una gestione economicamente sostenibile. Ho parlato con il ministero dei beni culturali è c’è la disponibilità ad inserire l’articolo nel decreto semplificazione che sarà varato nei prossimi giorni». Altra novità, la possibilità «di realizzare le attività commerciali, ricettive e direttive non nell’area adiacente, sempre per rendere gli interventi meno pesanti», conclude Di Giorgi.
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Redazione LaViola.it