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Rassegna Stampa

Franchi, la delusione di Palazzo Vecchio: Nardella sperava nella rinascita del Franchi

Commisso e Nardella

Il quotidiano scrive della posizione del Comune di Firenze dopo la risposta del Ministero sul Franchi

Sul fronte della «guerra» amministrativa per lo stadio Artemio Franchi, il sindaco Dario Nardella ha scelto la linea del silenzio. Ma dal Palazzo trapela la sua delusione, forte, per alcuni passaggi del parere del Mibact: si aspettava di più. Anche in seguito ai colloqui informali intercorsi nelle ultime settimane. Soprattutto per l’applicazione di quel decreto Salva-stadi approvato quasi all’unanimità in Parlamento l’estate scorsa. Che aveva messo nero su bianco l’esigenza di mettere in secondo piano il valore testimoniale, dal punto di vista storico ed estetico, dell’impianto di contro alla sua funzionalità sportiva e ai fini della sicurezza, della salute e dell’incolumità pubbliche. Lo scrive La Nazione.

E davvero tanta era la speranza che la risposta del Ministero potesse dare il via alla rinascita del Franchi. Certo, nessuno in piazza della Signoria, si aspettava che dal ministero arrivasse il via libera all’abbattimento dell’attuale stadio come invece sperava la Fiorentina. Ma se fosse stato possibile, per esempio, l’abbattimento delle curve e la loro ricostruzione più vicina al campo ricavando adeguati spazi commerciali al posto delle attuali ’Fiesole’ e ’Ferrovia’ il Comune avrebbe potuto lavorare a una trattativa con Commisso. Le norme dettate dal ministero, invece, non lasciano spazi.

Probabilmente l’incontro fra il sindaco e il presidente della Fiorentina non avverrà prima di lunedì, al rientro della squadra da Napoli, fino ad allora non resta che studiare nel dettaglio le prescrizioni.

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