Rassegna Stampa

Franchi, irrompe Commisso: “Tempo scaduto, voglio risposte”. Chiesto il rinvio dei lavori, ma strada in salita

Published on

Le dure parole del presidente viola: la Fiorentina aspetta di sapere dove giocherà la prossima stagione. Ma la partita è complicata

“Resta l’amarezza al pensiero che, se ci fosse stata data la possibilità, oggi forse la Fiorentina avrebbe potuto avere anche un nuovo stadio. Noi non vogliamo partecipare alla quotidiana vita politica che ogni giorno usa il Franchi come trofeo da esporre, in maniera positiva o negativa. Noi cerchiamo di avere le certezze che occorrono a ogni società per potere programmare il proprio futuro, di ottenere risposte precise alle domande che poniamo ormai da anni e che ancora non abbiamo ricevuto. I tifosi devono sapere, la Fiorentina deve sapere e il tempo è ormai scaduto mentre passi definitivi e totali non ne sono ancora stati fatti”. È un Rocco Commisso netto e deciso quello che torna a parlare di stadio nella lettera di Natale ai tifosi. Il presidente, come annunciato anche da Barone nei giorni scorsi, continua a chiedere certezze su dove giocherà la squadra a partire dalla prossima stagione, scrive La Repubblica.

IN ATTESA. La società si era mossa per sedi alternative, da Empoli a Bologna passando per Modena e Cesena, trovando però sempre complicazioni sulla strada e da qualche settimana — dall’incontro a Roma tra Abodi e lo stesso Baronepropone di posticipare l’inizio dei lavori al Franchi o di spostarne la fine entro il 2026 in modo o da continuare a giocare allo stadio in attesa di un altro impianto provvisorio, come il Padovani pronto per il 2025, o da disputare le partite a capienza ridotta. Un’urgenza ribadita anche al sindaco Nardella che dal canto suo ha inoltrato una richiesta formale al ministro dello sport per risolvere la questione.

PROBLEMI. La strada resta comunque in salita: un po’ perché per rompere i vincoli del Pnc — appendice del Pnrr — occorre una manovra sull’asse governo-Bruxelles tutt’altro che semplice, un po’ perché anche da un punto di vista strettamente procedurale il progetto del gruppo Arup era costruito e pensato senza partite, con uno stadio cantiere da utilizzare per lo svolgimento più veloce dei lavori. Non solo, il campo da gioco nell’idea dei progettisti sarebbe stato il vero cantiere su cui preparare l’avvicinamento delle curve, la riprofilatura dei seggiolini in tutti i settori — ad eccezione della Maratona — e tutte le altre opere garantite dai 150 milioni a disposizione. In sintesi, far giocare le partite significherebbe spostare il cantiere all’esterno del Franchi, rimodulando il progetto originario, senza contare il tema dell’agibilità che dovrebbe essere data per ogni partita non garantendo una capienza fissa certa.

235 Comments

Popular Posts

Exit mobile version