Bocciati i progetti di Firenze e Venezia per i Piani Urbani Integrati. Per Nardella, che aveva fornito tutte le carte a Fitto, era impossibile il dietrofront europeo. Ma…
Era nell’aria. Ma il sindaco ci aveva sperato fino all’ultimo. E ora alla «profonda delusione» si lega l’ingiustizia patita da Firenze. Perché Nardella aveva allungato al ministro per il Pnrr Fitto tutte le carte – obiezioni tecniche e legali – per salvare i 55 milioni di finanziamento della Ue. Poi è arrivato l’aut aut. Venerdì sera i servizi tecnici della Commssione europea, a seguito di un ulteriore approfondimento istruttorio hanno confermato che entrambi i progetti per il restauro dello stadio Franchi di Firenze e per il Bosco dello sport di Venezia non potranno beneficiare del finanziamento europeo nell’ambito dei Piani urbani integrati. Così scrive La Nazione.
40 AUTORIZZAZIONI. Nonostante che tali piani fossero stati approvati – rispettando tutti i crismi – con un decreto del ministero dell’Interno – di concerto con il ministero dell’Economia e delle finanze – il 22 aprile dello scorso anno. Il comune di Firenze aveva consegnato a Fitto un dossier con centinaia di pagine che dimostrava come il progetto avesse ottenuto oltre 40 autorizzazioni, procedendo negli anni attraverso i vari step. Un papier corredato da pareri legali. Blindato al punto da credere impossibile che potesse succedere quel che poi è avvenuto. Non è stato sufficiente. Ma è arrivato il no definitivo a tagliare le gambe alle speranze.
UN NO DA 70 MILIONI. Il no ai 55 milioni si traduce in un dimagrimento complessivo di circa 70 milioni, al lordo della rivalutazione effettuata dallo Stato per l’aumento delle materie prime. Si assottigliano dunque i 200 milioni su cui è stato tarato il progetto definitivo di Arup per il restyling del Franchi. Lo Stato un anno fa aveva attribuito alla Città metropolitana tale finanziamento, nell’ambito dei Piani integrati: nessuno aveva fatto obiezioni al decreto.
Di
Redazione LaViola.it