Rassegna Stampa
Franchi, il futuro in sei mesi: può diventare la nuova casa della Nazionale di rugby
Il futuro del Franchi, e di tutta l’area circostante, passerà anche attraverso un percorso di partecipazione con i residenti del Campo di Marte
Che si intreccerà sicuramente con il «percorso parallelo» alla costruzione del nuovo stadio alla Mercafir su cui si è impegnato il sindaco Dario Nardella, scrive stamani Il Corriere Fiorentino. La partecipazione di associazioni e cittadini rientra nel percorso per il rinnovo del regolamento urbanistico che scade nel maggio 2020. Un’occasione quindi per coinvolgere la città sul futuro del Franchi, una volta che — se e quando andrà in porto l’iter pe la costruzione del nuovo stadio — non sarà più la casa della Fiorentina. L’obiettivo è quello di evitare che l’impianto progettato dal Nervi cada nel degrado, individuando eventuali nuove funzioni, anche se sempre principalmente sportive. Dopo l’annuncio del sindaco Nardella sui due percorsi collegati (vecchio e nuovo stadio, sempre con un orizzonte di 4 anni) non è ancora chiaro però quali siano le idee di Palazzo Vecchio sul Franchi. Non è escluso che anche la Fiorentina — per ora concentrata sulla task force per il nuovo stadio nell’area Mercafir — dia il suo contributo. Ma per adesso le certezze sono due.
Il percorso di partecipazione, appunto, che riguarda tutta l’urbanistica e il governo del territorio della città, non solo lo stadio o Campo di Marte, e che va svolto e concluso prima del prossimo mese di maggio; il progetto dell’amministrazione di interrare il viale Paoli, così da unificare e riqualificare l’area tra stadio e campini, creando aree verdi e percorsi ciclabili. Gli incontri di partecipazione e ascolto sono regolati dalle norme e prevedono assemblee con associazioni professionali e cittadini. Alla fine il materiale dovrebbe contribuire alla redazione del nuovo regolamento urbanistico che si chiamerà piano operativo, come prescrivono le nuove leggi. Sul futuro sportivo del gioiello architettonico costruito negli anni Trenta per adesso l’unica ipotesi sul tavolo è quella di fare dello stadio di Campo di Marte la casa del rugby italiano, convincendo la Federazione Italiana a spostare lì le partite degli azzurri. In questo modo potrebbe arrivare a Firenze anche il prestigioso (e ricco) torneo Sei Nazioni. Dunque, il Franchi potrebbe essere una sorta di Coverciano della palla ovale, sfruttando i campini dove ora si allena la Fiorentina, le sinergie con l’adiacente stadio di atletica e gli impianti dei Medicei, la squadra erede del Cus Firenze Rugby che gioca nell Top 12.
