Riforma del calcio italiano, il Senato approva una risoluzione: nuove opportunità per gli stadi in Toscana
La settima commissione del Senato ha recentemente approvato, come racconta il Corriere Fiorentino, una risoluzione sulle prospettive di riforma del calcio italiano, puntando a orientare il governo verso nuove normative per rilanciare il settore. Tre i pilastri della proposta: potenziamento del calcio giovanile e professionistico, riduzione dell’indebitamento dei club e rinnovamento dell’impiantistica sportiva.
FOCUS SULLA TOSCANA. La risoluzione potrebbe avere effetti significativi anche in Toscana, dove molti stadi versano in condizioni arretrate. A parte il Franchi di Firenze, attualmente in fase di ristrutturazione ma con fondi ancora insufficienti, gli altri principali impianti regionali necessitano di interventi urgenti.
Ad Empoli è iniziato il percorso per il restyling del Castellani, costruito nel 1965. Ad Arezzo, il club ha presentato a gennaio un progetto di ristrutturazione del Comunale da 28 milioni. A Pisa, l’Arena Garibaldi – inaugurata nel 1919 – è candidata a ospitare la Serie A nella prossima stagione, e il presidente Corrado è al lavoro con il Comune per acquistare lo stadio e rinnovarlo.
INVESTIMENTI. Il piano della commissione prevede incentivi per favorire l’intervento di capitali privati, snellendo le procedure autorizzative, introducendo possibili sgravi fiscali come il tax credit e garantendo concessioni d’uso di lunga durata o addirittura la cessione degli impianti. In discussione anche l’istituzione di un fondo finanziato con l’1% dei proventi delle scommesse sportive, destinato alla costruzione o riqualificazione degli stadi.
VERSO EURO 2032. Il Franchi di Firenze potrebbe inoltre rientrare tra i cinque stadi italiani scelti per ospitare Euro 2032, organizzato insieme alla Turchia. È l’unico impianto regionale con lavori in corso, elemento che lo pone in vantaggio rispetto ad altre città ancora prive di un progetto esecutivo, requisito indispensabile per la candidatura.
Entro sei mesi il governo dovrà presentare una relazione sull’attuazione della risoluzione. Il cammino verso la riforma è avviato, ma intanto molti stadi restano in attesa di interventi concreti. E il 2032 si avvicina.
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Redazione LaViola.it