Tifo diviso allo stadio, tra i cori contro i Della Valle e qualche fischio. Applausi per Montella, sciopero dei primi 45′.
Da una parte quasi duemila tifosi, quelli rossoblù, capaci di trasformarsi in detonatore d’energia per il Bologna; dall’altra, una città che, al di là della contestazione, assiste quasi impotente ad una crisi del pallone a cui nessuno, da tempo, qui, era più abituato. E’ lo strano derby dell’Appennino, scrive Il Corriere dello Sport – Stadio.
TANTI ASSENTI. C’è stata sì, nel primo tempo, la contestazione, con la Curva Ferrovia praticamente vuota e la Fiesole con i tre spicchi centrali deserti e sprazzi di tifosi seduti qua e là, ma i posti rimasti inoccupati nella ripresa sono il campanello d’allarme più forte. Il report delle presenze ha raccontato di oltre 29 mila spettatori, ma ieri quelli che hanno varcato i tornelli alla fine saranno stati la metà, forse anche meno. Complice il tempo, con la pioggia annunciata (e che poi si è abbattuta sul Franchi), e soprattutto le incertezze che aleggiano attorno alla squadra sono stati i più quelli che hanno preferito disertare.
SILENZIO E NON SOLO. Ci sono stati applausi per Montella, ad inizio gara, non sono piovuti fischi sulla squadra come dopo il ko del Frosinone e niente più. Dopo un primo tempo silenzioso, almeno per parte viola (tranne un paio di applausi partiti dalla Maratona e della Tribuna), quando i tifosi di Curva Fiesole sono tornati al loro posto, i primi cori sono stati contro la proprietà, la famiglia Della Valle (Andrea, in oriente per impegni di lavoro, ieri non c’era).
PRO E CONTRO. E’ stato qui che la frattura con il resto dello stadio è parsa evidente: fischi e mugugni ovunque, per….contestare i contestatori. In Fiesole, si è levato uno striscione, firmato UnoNoveDueSei e indirizzato all’allenatore dimissionario, “Pioli uno di noi” c’era scritto, esattamente lo stesso coro scattato qualche secondo più tardi, a testimonianza di come gli ultra – che già avevano diramato una nota a difesa del tecnico parmense prima delle sue dimissioni – il patto sancito con lui, un anno e mezzo fa e ribadito dopo la scomparsa di Astori, non lo abbiano mai dimenticato.

Di
Redazione LaViola.it