Fiorentina spettatrice ma non contenta per i soldi negati dalla Commissione Ue. Il presidente però ha ribadito: non mette un euro a queste condizioni
È fuori strada chi si immagina una Fiorentina felice per il finanziamento negato da Bruxelles al Comune di Firenze, magari per un malcelato senso di rivincita trasversale: Rocco Commisso e gli altri dirigenti viola ormai la vicenda-stadio la seguono sì con spirito di collaborazione nei confronti dell’amministrazione Nardella, ma anche con un certo distacco se non per interessarsi alle cose che riguardano il club. Come l’accordo (da trovare) per il rinnovo della concessione sul Franchi e, soprattutto, la difesa degli interessi di squadra e tifosi, chiedendo con forza di evitare due stagioni lontano da Firenze per le partite casalinghe, scrive Il Corriere dello Sport – Stadio.
ATTESA. La Fiorentina se ne sta alla finestra, nonostante lo stadio sia sempre stato al centro dei pensieri e dei progetti di Commisso fin dal giorno del suo arrivo a Firenze, ormai quattro anni fa. O forse proprio per quello. Commisso se ne sta alla finestra da quando si è sentito dire “no, grazie” alla proposta di costruire lo stadio in proprio a Campi, da quando si è tirato fuori dall’idea Mercafir una volta visti i contorni e constatato di non avere le garanzie necessarie. Oppure ancora dopo che il suo piano deciso, netto e senza mezzi termini di ricostruire il “Franchi” è rimbalzato su altri no di varia natura.
NON METTERE UN EURO. Commisso ormai da mesi assiste da soggetto interessato per ovvi motivi, ma mai partecipe suo malgrado a tutto quello che c’è stato per arrivare fino al punto attuale. Semmai Commisso ripensa alle risposte non avute dal Comune nel tempo che poi è scivolato via: e di tasca propria, a queste condizioni, continuerà a non mettere nemmeno un euro. Su questo sì che è stato categorico con i suoi uomini.
Di
Redazione LaViola.it