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Franchi, addio al restyling (e alla Fiorentina). Serve trovargli una nuova vita
Sfuma in modo definitivo la possibilità del restyling del Franchi, che adesso però dovrà trovare una nuova vita (e anche una ristrutturazione)
Nessuna chance. Lo stadio Artemio Franchi non può proprio restare la casa della Fiorentina. In attesa della documentazione ufficiale già richiesta da Palazzo Vecchio al Ministero per i Beni culturali e ambientali, ieri il soprintendente Andrea Pessina ha ribadito che quasi nulla dell’impianto progettato da Pierluigi Nervi può essere demolito. Meno che mai le curve che, a causa della scarsa visibilità sul campo, sono finite, praticamente da subito, nel mirino del nuovo patron della squadra viola, Rocco Commisso. L’occasione per il nuovo confronto con il soprintendente è stata l’audizione con le commissioni cultura sport e territorio del quartiere 2 alla quale erano presenti anche l’assessore all’urbanistica Cecilia Del Re e il presidente del Q2 Michele Pierguidi, scrive stamani La Nazione.
Pessina ha ribadito che: «sui monumenti si lavora per addizione, non per sottrazione: si può aggiungere qualcosa facendo in modo da non falsare il monumento. Per venire incontro alle richieste della Fiorentina – ha precisato il soprintendente – abbiamo valutato anche l’ipotesi di realizzare delle curve interne, ma questa era un’ipotesi che non soddisfaceva le esigenze di Rocco Commisso perché non l’ha ritenuta sviluppabile: è una cosa finita lì». E Pessina è così convinto della realtà monumentale del Franchi da tutelare e proteggere che ha aggiunto: «Per il restauro del Franchi non escludo di poter chiedere fondi al ministro dei beni culturali Franceschini». Che il Franchi sia per la sovrintendenza soprattutto un bene monumentale è concetto del resto ben chiaro all’assessore all’urbanistica Del Re. «La Fiorentina – ha spiegato – ha portato in Soprintendenza un progetto dell’architetto Casamonti che prevede la demolizione delle curve. Dopo aver avuto anche un’interlocuzione con i dirigenti del Mibac. Di fronte al no della Soprintendenza sull’abbattimento delle curve, la Fiorentina è tornata sui propri passi andando a valutare ipotesi per la realizzazione di uno stadio nuovo».
Palazzo Vecchio ha infatti pigiato sull’acceleratore per licenziare nel più breve tempo possibile le procedure burocratico-urbanistiche per l’area Mercafir dove, nella parte sud, riprendendo il progetto del 2012 che era stato accantonato dalla precedente proprietà della squadra viola, sarà realizzato il nuovo stadio. I passaggi nelle commissioni urbanistica e sport sono stati calendarizzati a tempo di record e lunedì 25 novembre sarà il consiglio comunale a dare il via alla variante.
Ancora passi avanti per l’area Mercafir, quindi, ma il problema della riqualificazione del ‘vecchio’ Franchi resta. Al netto dei possibili fondi per il restauro che potrebbero arrivare dal Mibac, l’assessore all’urbanistica Cecilia Del Re si prepara a mettere mano al nuovo regolamento urbanistico comunale (Ruc), quello attuale scadrà a maggio 2020, e in primo piano c’è non solo la riqualificazione del Franchi, ma il ripensamento dell’intero quartiere del Campo di Marte. Per il Franchi Palazzo Vecchio sta pensando a un concorso internazionale di idee e a un percorso di partecipazione per reinventare le nuove funzioni che potranno trovare spazio nella struttura progettata da Nervi. E non potrà essere solo rugby.