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Franchi: ad aprile il concorso di progettazione. Già interessati architetti di fama mondiale
Dopo le importanti novità di ieri sullo stadio il quotidiano scrive quali saranno i prossimi passi
La battaglia della Nervi Foundation contro l’intervento di «demolizione e ricostruzione» del Franchi che voleva Rocco Commisso è stata, forse, la chiave di tutta la vicenda. L’appello firmato da centinaia di intellettuali e archistar che si sono schierati contro questa ipotesi ha di fatto aperto la strada a farlo diventare «monumento». Lo scrive il Corriere Fiorentino.
E dato che ora lo è in tutti i sensi, vincolato dal ministero (che con una lettera ha detto che no, non si poteva demolire) si può trattarlo (e investirci) come tale. Ecco perché il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini può annunciare che userà i fondi del Recovery per il «nuovo Franchi», come lo chiama il sindaco Dario Nardella.
Ma che succede ora?
Ad aprile verrà reso noto il concorso di progettazione per tutta l’area del Franchi. A Palazzo Vecchio hanno già bussato in tanti. Ma si sono interessati anche nomi di grandi studi come quelli di Norman Foster e Renzo Piano. O eccellenze nel settore stadi come Kss Design Group. Studio inglese che ha ampliato il mitico Anfield di Liverpool, realizzato il nuovo centro sportivo del Leicester, ampliato l’impianto del Fulham e progettato il nuovo stadio del Brighton. Oltre che (per i patiti del tennis) il Number 1 di Wimbledon.
I 95 milioni in arrivo dal governo (e che possono essere usati solo per il Franchi: o si usano o si perdono) non basteranno per l’intervento su tutto Campo di Marte. A seconda del progetto il costo potrebbe rientrare (per tutta l’area) tra i 150 e i 160 milioni. Per questo, oltre a guardare al Credito sportivo o alle Bei, Palazzo Vecchio sta pensando di coinvolgere i principali stakeholders della città e grandi gruppi finanziari. E i 25 mila metri quadri di spazi commerciali previsti serviranno per finanziare l’operazione. O con un project financing o con un partnerariato.
Il concorso sceglierà il progetto (avanzato, definitivo o esecutivo, non «di idee») entro il 2021
Dovrà adeguare l’impianto agli standard Uefa, prevedere la copertura, avvicinare le curve. Per il resto dell’area, dovrà prevedere il ruolo di Campo di Marte come cittadella dello sport. Un parcheggio interrato da 5 mila posti (in più ci sarà quello in area ferroviaria, dietro il muro di via Campo d’Arrigo). Il tutto dovrà integrarsi con l’arrivo della linea della tramvia verso Rovezzano. Ma ci sarà da capire cosa il Comune vuole fare anche per gli altri impianti (aveva chiesto fondi del Recovery anche per la Costoli). E per l’interramento del viale Paoli.
Nella commissione per la scelta del progetto ci sarà direttamente la soprintendenza. La parte urbanistica, le procedure, porteranno via circa un anno. Ma il Comune conta di partire con i cantieri entro il 2022 per concluderli entro il 2025. Sarebbe davvero un tempo record, per la realtà fiorentina.