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Formula Jovic, dagli elogi al rischio di restarne ‘prigionieri’. Fiorentina pronta a sacrificare Cabral

Jovic e Cabral

In origine la formula dell’operazione Jovic fu innovativa e da applausi, ma oggi rischia di scaturire effetti opposti

Quella che in origine era apparsa come un’operazione innovativa e da applausi rischia di scaturire effetti opposti. La formula con cui un anno fa Luka Jovic era approdato alla Fiorentina, infatti, ha permesso alla società viola di mettersi in casa un giocatore che il Real Madrid aveva pagato 60 milioni due anni prima non tirando fuori niente per il cartellino, pagando il 50% del suo ingaggio (2,5 milioni di euro netti) con contratto biennale, avendo la proprietà dello stesso cartellino per due anni con l’obbligo di versare al Real Madrid il 50% di un’eventuale rivendita qualora essa avvenga entro l’estate del 2024. Se Jovic dovesse restare ancora a Firenze dopo l’estate 2024, la Fiorentina dovrebbe pagare al serbo 5 milioni di euro netti di ingaggio (potendo contare sul decreto crescita nel corrispettivo al lordo), diventerebbe unica proprietaria del suo cartellino (come teoricamente già lo è) e in caso di cessione dal gennaio 2025 tutto il ricavato entrerebbe nelle casse gigliate. Considerando queste premesse, ‘chapeau’.

BOOMERANG. Un anno più tardi la situazione sembra essersi capovolta. Jovic non ha reso per quelle che erano le aspettative, con tante difficoltà nonostante i 13 gol messi a segno (solo 6 in Serie A) e un ruolo nelle gerarchie scivolato via via ad alternativa di Cabral. Dal canto suo il brasiliano non è stato certo una macchina da gol ma, quantomeno, ha lasciato intravedere dei segnali di crescita. Non è un mistero che la Fiorentina sia alla ricerca di un’altra punta centrale, ma con Jovic difficilmente piazzabile anche in virtù di quella formula di mercato sopracitata, il sacrificato potrebbe essere proprio Cabral.

DOMANI. Che sia Dia, Nzola o chi per loro servirebbe comunque un’uscita per fargli spazio. Italiano, infatti, non sembra intenzionato a cambiare assetto tattico, con l’utilizzo di una sola punta centrale per volta nonostante Jovic sembri perfetto per fare la seconda punta attorno ad un nove ‘classico’.  Qualcosa potrebbe cambiare in caso di ripescaggio in Conference League. Quest’anno, infatti, era presente in rosa anche Kouame, a volte utilizzato anche come centravanti per quanto con caratteristiche più da esterno offensivo. Al netto delle eventuali scelte che saranno fatte in entrata, che dovranno comunque tener di conto sia degli impegni da dover affrontare che delle caratteristiche con cui Italiano vorrà far giocare la Fiorentina, tutto porta a pensare che ad essere sacrificato sia proprio Cabral, quello che era stato preso per far dimenticare Vlahovic, che è stato aspettato e che potrebbe partire proprio nel momento in cui sembrava aver fatto dei passi in avanti. Il tutto non solo per una scelta tecnica, ma anche in virtù di un’operazione di mercato che era stata accolta con toni trionfalistici, giustamente, ma che non ha avuto gli esiti sperati. A meno che, in caso di permanenza, nei prossimi dodici mesi Jovic non smentisca tutti e tutto, torni ad essere quello di Francoforte a suon di gol, diventi a quel punto un calciatore della Fiorentina con ingaggio da 5 milioni di euro netti e poi…allora il giudizio si ribalterebbe ulteriormente. Tempo ce n’è.

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