Fonseca non cambia: a Firenze con quattro attaccanti

Milan a trazione anteriore, come nel derby contro l’Inter che ha svoltato la stagione. Gabbia e Fofana danno più equilibrio

Paulo Fonseca non è il tipo di “alchimista” che cambia tanto per cambiare. Nel derby ha trovato la pietra filosofale del suo Milan e guai a toccare qualcosa, a meno che non sia costretto come a Leverkusen. In Champions, Alvaro Morata non era al meglio, così nell’undici titolare si è rivisto Loftus-Cheek. Una parentesi. Stasera a Firenze, con i rossoneri a caccia del quarto successo consecutivo in campionato per restare agganciati al trenino guidato dal Napoli, si torna alle certezze maturate con il successo sui cugini nerazzurri di due settimane fa. Così scrive La Gazzetta dello Sport.

DA FARE. Da allora, Fonseca ha schierato appena dodici titolari in tre partite. E dodici resteranno anche dopo la sfida con la Fiorentina, a meno di imprevisti dell’ultima ora. In difesa Pavlovic è passato da grande acquisto estivo a panchinaro di lusso. Il turnover… la prossima volta. Dopo la sosta. Forse. Attenzione però a illudersi di avere già davanti agli occhi la versione migliore del Milan. Fonseca nel dopogara di Leverkusen aveva elogiato la prestazione dei suoi («la migliore da quando sono qui»), ma ieri ha precisato che c’è ancora tanto da fare.

NOVITA’. Ma se la squadra collettivamente non è ancora quella dei sogni di Fonseca, è innegabile che abbia trovato comunque una certa fisionomia con il nuovo assetto sperimentato per la prima volta nel derby. I quattro delle meraviglie in attacco – Pulisic e Leao larghi e Morata “falso dieci” alle spalle di Abraham – hanno tirato fuori dalla crisi un Milan che dopo il ko con il Liverpool in Champions pareva già destinato a gettare la spugna dopo appena un mese di stagione. Due, in particolare, i volti del cambiamento: il primo è Matteo Gabbia, l’uomo del derby, che da ultimo nelle rotazioni in difesa è diventato la colonna al centro; l’altro è Youssouf Fofana, l’equilibratore della squadra in mediana.