Dall’organizzazione internazionale si studia un piano Marshall per salvare il pallone. Anche a Nyon e in Italia si progetta come poter ripartire.
Tutti in campo con un solo obiettivo: difendere il calcio dalla crisi finanziaria e poi andare all’attacco con provvedimenti che aiutino la ripartenza. Giocherà un ruolo fondamentale anche la Fifa: l’idea è la creazione di un fondo speciale destinato all’intero movimento, in particolare a chi è più in difficoltà. Un piano Marshall che soccorra il mondo del pallone, che possa essere alimentato da una parte dei 2,5 miliardi di euro delle riserve complessive della Fifa, usando come eventuali garanzie anche i futuri ricavi da diritti televisivi. Vorrebbe dire stanziare centinaia di milioni da destinare a chi più sarà colpito dalla crisi. Oggi la Fifa distribuisce 5 milioni l’anno a ciascuna delle 211 associazioni aderenti: il nuovo fondo aggiungerebbe ulteriori sovvenzioni. Così scrive La Gazzetta dello Sport.
ASSISTENZA. «La Fifa si trova in una solida situazione finanziaria ed è suo dovere fare il massimo per aiutare quelle persone nell’ora del bisogno. Pertanto, confermiamo che si sta lavorando alla possibilità di fornire assistenza alla comunità calcistica di tutto il mondo, dopo aver fatto una valutazione globale dell’impatto finanziario che questa pandemia avrà. Il formato esatto e i dettagli di questa assistenza sono attualmente allo studio e vengono discussi in consultazione con le associazioni della Fifa, le Confederazioni e le altre parti interessate, tenendo presente che una decisione dev’essere concordata e annunciata nel prossimo futuro». Così fanno sapere da Zurigo. Un futuro a breve termine. In Italia i club hanno già provveduto alla stesura di un documento inviato a Figc e Governo in cui si rilanciano una serie di proposte che permettano al calcio di autosostenersi anche in futuro. L’Aic ha prospettato una soluzione simile a livello nazionale: un fondo in favore delle parti più deboli del settore, C, Dilettanti, donne, alimentato dai colleghi delle categorie superiori.
UEFA AL LAVORO. La Uefa cerca di fare lo stesso a livello europeo: va in questa direzione anche la riunione di oggi con le 55 leghe del continente. Per l’Uefa una delle soluzioni è portare a termine i campionati, tanto da considerare secondarie le competizioni europee. Per farlo propone tre soluzioni di ripartenza con start a maggio, giugno, addirittura settembre con finale e immediata ripartenza della stagione successiva. Anche il presidente federale Gravina che spinge per la ripresa non vorrebbe intaccare la stagione successiva e gli Europei appena rinviati al 2021. «Parteciperemo anche noi alla riunione. Ripartire entro maggio consentirebbe di concludere la A con un leggero sforamento». La chiusura delle stagioni agonistiche determinerà anche le date del mercato: il suggerimento dell’Eca di una finestra permanente di trattative, dall’estate a fine dicembre, verrà riesaminato.

Di
Redazione LaViola.it