Notizie
Folorunsho: “Alzare un trofeo sarebbe qualcosa di unico. Sarei felice di restare qui”
Le parole del centrocampista della Fiorentina: “Possiamo arrivare in fondo in Conference, vedo compagni forti in ogni reparto”
Micheal Folorunsho, centrocampista viola, ha parlato così in esclusiva a Radio Bruno: “Sto bene, mi sono ripreso dall’infortunio. Ho dovuto aspettare delle tempistiche, è stato un po’ noioso, ma sto bene e sono contento di poter dare una mano alla squadra. Avevo preso il primo colpo sul finale della partita col Como, ma ero riuscito a smaltirlo in settimana, dopo ho voluto giocare a Verona e la sfortuna ha voluto che ho preso proprio una botta lì: si è creato un versamento che è stato difficile da togliere. Ora però sono al 100%”.
PAUSA NAZIONALI. “È stata una grandissima vittoria. Sappiamo cosa significhi per Firenze battere la Juve e volevamo dare questa gioia ai tifosi. Questa vittoria ce la siamo regalata nel miglior modo possibile, perché vincere 3-0 una partita così importante ti dà degli stimoli. Venivamo da un periodo non bellissimo, da settimane, in questa sosta c’è grande entusiasmo, ci serviva una botta così per riprendere un cammino importante come avevamo fatto nel girone d’andata”.
FINALE DI STAGIONE. “Sappiamo che abbiamo i mezzi per poter far bene. Quando si è in questi periodi qui però si fa un po’ fatica a capire qual è la via giusta: era una partita che ci serviva perché quando vinci questo tipo fi partite poi hai degli stimoli che ti aiutano per il prosieguo. Poi vincere è sempre bello”.
AMBIENTAMENTO. “Da quando sono arrivato mi sono sentito a mio agio, con i compagni, la società, il mister, lo staff: è stato molto facile integrarmi e aver giocato subito mi ha aiutato a conoscere i miei compagni. Sto molto bene con la città e con la squadra”.
INIZI. “Non è mai scattato dentro di me il pensiero di voler fare il calciatore: ho sempre giocato a calcio perché mi piaceva. Mi scaricava per quelle energie che avevo dentro e poi è uno sport di squadra e ti fai amicizie che sono importanti perché da giovane inizi a capire come va la vita lì fuori. A scuola non sono mai stato bravo, ho dovuto fare una scelta ed è stata quella di puntare tutto su questo sport lasciando presto gli studi, anche se sono cose che non si fanno e lo dico per i ragazzi giovani. Io a 27 anni sto riprendendo un po’ di attività scolastica perché è importantissima. Poi ho avuto la fortuna di avere una mamma che mi è sempre stata accanto nel mio cammino, che ha sempre appoggiato le mie scelte. Poi mi sono dedicato con tutto me stesso nel mio cammino a questo sport. L’aver giocato tanto in C e in B ha formato nel mio carattere la capacità di andare oltre le difficoltà, a dare sempre tutto in campo e a cercare di farmi trovare pronto”.
TIFOSO DELLA LAZIO. “Quando sei tifoso della Lazio a Roma in una classe non è facile perché sei in minoranza. Non è facile ma ci facciamo sempre rispettare”.
TATUAGGIO. “La maggior parte sono dedicati ai miei nonni”.
MESSAGGIO DELLA SORELLA. “Lo scorso anno è stato particolare, era il primo in A ed è arrivata la chiamata della Nazionale: in famiglia ci eravamo abituati a un certo tipo di carriera. Ero un giocatore abbastanza importante in Serie B e quando a 26 anni fai uno stacco così da dimostrare che puoi stare in Serie A con la chiamata per l’Europeo e l’esordio: è stato un anno pieno di emozioni per me e la mia famiglia”.
BIELSA. “Mi voleva al Leeds? Non ho mai avuto la conferma di questa notizia e non ho mai conosciuto il mister”
BARONI. “Un mister che ho avuto per la prima volta a 20 anni. Lui con i giovani è veramente bravo, è stato il primo a spostarmi sull’esterno e più avanti, a darmi duttilità, è stato importantissimo per il mio cammino”.
RUOLO LIMITE DELLA MENTE. “Naturalmente devi essere bravo se una partita la giochi in un ruolo e l’altra in un altro. Come ho già detto è un limite mentale. In settimana devi prepararti mentalmente al ruolo in cui devi giocare, a me viene naturale cambiare mentalità in base alla partita che andiamo ad affrontare. Non sento più questo distacco dal ruolo, lo scorso anno mi è capitato di giocare una partita da mediano a due e quella dopo da trequartista. Riesco a farlo in modo facile, questo mi aiuta e gli allenatori lo sanno”.
IPOTESI VICE DODO? “Il quinto è l’unico ruolo che non ho mai fatto”.
CENTROCAMPO. “In questo momento dove guardo guardo, vedo compagni forti in ogni ruolo. A centrocampo siamo veramente tanti, ma non dev’essere una cosa negativa, ma aumentare la compeitività sana della squadra. Il mister deve avere tanti giocatori che vogliono giocare e fare il bene per la squadra. Poi sarà bravo il mister a decidere”.
ALTALENA DI PRESTAZIONI. “Ho sempre sentito nella mia carriera che quando giochi con le grandi scatta qualcosa di speciale, mentre con le più piccole inconsciamente non hai lo stesso fuoco. Ma ne abbiamo parlato molto tra di noi, non si può fare queste prestazioni con le grandi e poi giocare in un altro modo con le piccole. Sicuramente ci faremo trovare pronti quando affronteremo una piccola, dobbiamo entrare in campo concentrati e giocare nello stesso modo”.
ATALANTA. “Sarà una partita difficile, l’Atalanta ha un modo di giocare particolare. Abbiamo iniziato a lavorare sulla partita, daremo tutto e speriamo di regalare una gioia a noi stessi e ai tifosi”.
CONFERENCE. “Possiamo arrivare in fondo, non dobbiamo nasconderci. Abbiamo qualità e tante scelte per arrivare fino in fondo. Per noi è una coppa importante, ti consente anche di giocare l’Europa League l’anno dopo. E vincere una coppa europea non è da tutti”.
COMPAGNI. “Conoscevo tanti ragazzi, a gennaio è arrivata gente nuova come Zaniolo e Fagioli, sono stato insieme in Nazionale con loro. Anche Cataldi che era in prima squadra quando ero ragazzino e mi allenavo con loro. Ma è uno spogliatoio di bravi ragazzi, stiamo bene insieme, si vede da fuori anche credo. Chi mi ha sorpreso? Penso Comuzzo, lo chiamo ‘generale’. È così giovane ma è destinato a fare una grande carriera, ha una mentalità importante, non da giovane. Anche Gosens mi ha stupito per la sua mentalità e la sua voglia di essere leader. Noi abbiamo riconosciuto lui come leader, se l’è guadagnato, in ogni allenamento mette qualcosa di speciale”.
KEAN. “Sta facendo un campionato straordinario, gli ho fatto i complimenti oggi quando l’ho rivisto dopo la doppietta in Nazionale. Si vedevano le sue potenzialità, quest’anno sta facendo una stagione stratosferica e sta uscendo fuori agli occhi di tutti. Me lo aspettavo, avevo sempre visto qualità non normali da vedere. Speriamo continui così, anzi che faccia ancora più gol perché ne va solo del nostro beneficio. È forte, sono contento che ne stanno accorgendo tutti. È al centro del nostro progetto e della Nazionale”.
RESTARE. “Appena sono arrivato ho detto che mi piacerebbe costruire qualcosa con la Fiorentina. Sono sempre stato in prestito in squadre diverse, ora voglio legarmi ad una tifoseria, ad una città, ad una società e ai miei compagni di squadra con cui mi trovo bene. Sarei felice di continuare qui”.
TEMPO LIBERO. “Nel tempo libero sto prevalentemente a casa, sono molto un uomo divano. Poi magari faccio una cena, una passeggiata per Firenze. Con chi viene facciamo una passeggiata, è piacevole stare qui”.
SOGNI. “Il sogno calcistico è un Mondiale, vincere uno scudetto, alzare un trofeo magari a livello europeo. Sarebbe bellissimo alzare un trofeo. Andare in Champions sarebbe importante, ma alzare un trofeo sarebbe qualcosa di unico, qui non si vince da 20 anni”.