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Focus VI.IT: i pro e i contro di tutti i nomi per il dopo Sousa
Marco Giampaolo, la pista più percorribile
Pro: E’ uno degli allenatori che a livello di gioco ha fatto meglio negli ultimi due anni tra Empoli e Sampdoria. Viene apprezzato soprattutto per il lavoro maniacale sul campo, per un’impostazione propositiva e per curare, secondo gli addetti ai lavori, la fase difensiva in maniera precisa, puntigliosa, con una linea alta. A Firenze ritroverebbe Saponara, che ha portato a alti livelli a Empoli e partirebbe da un 4-3-1-2 come modulo.
Anche la trattativa con la Sampdoria, al di là dei rapporti non proprio idilliaci con Pradè, potrebbe essere accessibile. In fin dei conti, lo scorso anno, i Della Valle hanno rinunciato alla clausola prevista per liberare Montella in direzione Genova.
Contro: Pur essendo stato vicino in passato alla Juventus e nell’estate scorsa al Milan, non ha mai allenato una grande squadra. O comunque non ha mai lavorato in piazze calde e desiderose di risultati come Firenze.
Maurizio Sarri, il grande sogno
Pro: Il suo Napoli ha offerto il miglior calcio in Italia, per organizzazione, qualità e meccanismi ultra collaudati. Sarri è sinonimo di bel calcio, o comunque, di calcio propositivo. Maestro anch’esso della fase difensiva, tanto da resuscitare una retroguardia che con Benitez faceva diversi buchi. Modulo di partenza 4-3-3, ma anche 4-3-1-2.
Anche lui a Firenze ritroverebbe due suoi pupilli, come Saponara e Vecino, inseguito a Napoli per diverso tempo. Una Firenze dove è cresciuto sia come uomo(nella zona di Piazza Alberti), sia come allenatore (dalla Valdema in poi).
Contro: Dopo aver riportato il Napoli a altissimi livelli forse la Fiorentina potrebbe essere un passo indietro. Al di là delle ambizioni pesa comunque la clausola per liberarlo messa da De Laurentiis. Circa 8 milioni di euro.
Eusebio Di Francesco, il primo amore di Corvino
Pro: Allenatore ormai navigato per la Serie A nonostante la giovane età. Con il Sassuolo ha scalato tutte le tappe, dalla B all’Europa League. Calcio propositivo, la sua base è il 4-3-3, sistema di gioco più utilizzato. Quel 4-3-3 ritenuto da molti il modulo giusto per la Fiorentina di oggi ma mai utilizzato da Sousa.
Bravo a lavorare sui giovani, chissà potrebbe portarsi dietro Berardi.
Contro: Un po’ lo stesso discorso fatto per Giampaolo: Firenze è piazza pretenziosa, non facile da gestire. Ci potrebbe essere poi il rischio di correre un Montella-bis. Trovarsi cioè di fronte a un tecnico ambizioso che veda la Fiorentina come tappa di passaggio.
Cesare Prandelli, il profilo romantico, l’operazione amarcord
Pro: Uno dei pochi allenatori capaci di mettere d’accordo tutti i fiorentini. Conoscitore della città e del popolo come uno che ha sempre vissuto in Santo Spirito, Cesare nei suoi 5 anni ha segnato un’epoca calcistica. Avrebbe il compito di rilanciare la Fiorentina in un nuovo anno 0 e sé stesso dopo le ultime parentesi negative, con uno scenario molto simile a quello del suo arrivo nel 2005.
Il sistema di gioco è il 4-3-1-2, con il quadrato/rombo di centrocampo mobile. Esperimento lanciato con grande fortuna agli Europei del 2012. Adatto a lavorare con il nucleo di italiani da cui vuol ripartire la Fiorentina.
Contro: Un unico ostacolo, ma grosso e pesante. Le cicatrici da ricomporre con la proprietà.
Stefano Pioli, l’outsider
Pro: Conosce l’ambiente di Firenze dopo i suoi trascorsi da giocatore in maglia viola. Se dovesse essere lasciato libero dall’Inter per tecnici più ambiziosi, ripartire da Firenze sarebbe uno stimolo. Al primo anno di Roma aveva fatto ottime cose.
Ama il 4-3-3, ma è un allenatore abbastanza elastico e abile a adattarsi alla rosa a sua disposizione. Spesso adotta il 4-2-3-1, a Bologna aveva stupito con due trequartisti (Diamanti e Gaston Ramirez) nel 3-4-2-1. Profilo aziendalista, persona pacata.
Contro: L’Inter potrebbe girarlo alla squadra satellite del gruppo Suning, lo Jiangsu. I rapporti tra Fiorentina e Inter poi non sono dei migliori.