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Flamengo, Pulgar: “Felice di essere arrivato in un grande club. Ho parlato con Isla e Vidal”

Le dichiarazioni del centrocampista cileno nella conferenza stampa di presentazione al Flamengo

Il centrocampista Erick Pulgar ha parlato in conferenza stampa di presentazione da giocatore del Flamengo:

VICENDE EXTRA CAMPO. “Tutto quello che è successo è finito. Dico molto poco della mia vita al di fuori del calcio. Le domande al di fuori del calcio sono inutili”.

SENSAZIONI. “Sono un giocatore che parla poco fuori dal campo. Ringrazio solo il Consiglio per tutto lo sforzo che ha fatto. Quando mi hanno detto che potevo venire sono sempre stato sempre disponibile. Sono molto contento. Ho detto alla mia famiglia che l’atmosfera nello stadio è meravigliosa. È la prima volta che vedo tifosi così appassionati della loro squadra”.

CONNAZIONALI. “Quando ho sentito che la trattativa stava andando bene, Arturo mi ha detto che il gruppo era molto buono così come la tifoseria. Mauricio Isla mi ha detto la stessa cosa. Quando sono arrivato qui, ho visto che era tutto reale”.

FLAMENGO. “La voglia di giocare qui è ovviamente per il grande club che è il Flamengo, per la sua storia e per i suoi tifosi. Il Flamengo ha un’atmosfera meravigliosa. Ho già chiesto a Isla com’era l’ ambiente e com’era la squadra. Da allora ho iniziato a voler giocare qui. Quando hanno iniziato a parlare con me e c’era la possibilità di venire, non ho avuto dubbi e sono arrivato in tempo”.

VINCERE. “Come ha detto Arturo e ogni giocatore che arriva qui, ha l’ambizione di voler vincere il Brasileirao, la Libertadores o la Copa do Brasil”.

BRASILE. “Il calcio brasiliano ha un livello alto, soprattutto perché gioca due partite a settimana. Vengo preparato allo stesso modo e con la massima disponibilità a giocare la domenica, il mercoledì o quando posso”.

CONDIZIONE FISICA. “Dopo le vacanze mi sto allenando molto. Quando ho saputo che potevo venire qui, ho iniziato a prepararmi il doppio. Mi sento molto bene fisicamente e sono a disposizione dell’allenatore perché possa decidere quando mandarmi in campo”.