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Firenze incorona Pepito il Fenomeno. Il boato per Bati, l’ovazione per Ilicic e la magia di Gomez

Giuseppe Rossi e Toni - Fiorentina

Grandi emozioni per Giuseppe Rossi, tre generazioni fiorentine tra gol e applausi. Anche Frey e Toldo protagonisti

Da Clifton (New Jersey), al Franchi (Firenze). Un cerchio lungo trent’anni, chiuso ieri nel pomeriggio di Campo di Marte. Occhi lucidi da parte dei presenti, in campo e sugli spalti, per ricordare un calciatore che, nonostante tutto, ha rappresentato tanto per Firenze e non solo. Se lo meritava, Giuseppe Rossi, ormai per tutti Pepito, arrivato in campo con tutta la famiglia. E’ lui l’uomo al centro di tutto. A lui i presenti dedicano “Il fenomeno”, un coro che da queste parti hanno riservato ai più grandi (l’ultimo prima di lui era Adrian Mutu). Così scrive Il Corriere dello Sport – Stadio.

LE STELLE. Tre campioni del Mondo in campo, una vagonata di trofei (quasi cento). Le presenze in Champions non si contano. Il terreno verde del Franchi diventa tappeto rosso da serata di gala per ospitare una pioggia di stelle. La più luminosa, per il popolo viola, rimane Gabriel Omar Batistuta, con la nove sulle spalle. Nonostante Pepito, è per Batigol, che compone con Rossi e Toni un tridente che racchiude tre generazioni fiorentine, il boato più grande dopo una rete segnata con gentile concessione di Nemanja Vidic, un altro campionissimo presente ieri. Ma non solo i grandi ex di casa qui come Frey, Gonzalo Rodriguez, Pizarro, Borja Valero: anche tanto Villarreal, la squadra in cui si è visto il miglior Rossi in carriera (parole di Pepito). Presenti Godin, Capdevilla, Senna a rappresentare il submarino amarillo.

LA PARTITA. Viola e giallo, i due colori nel cuore di Rossi, protagonisti anche nel sabato di addio. Da una parte la Fiorentina, dall’altra il Pepito Team, in giallo. E lo stesso protagonista si è diviso tra le due, un tempo per uno. Lo show in campo non è mancato. 7-5 per i gialli. Nel tabellino marcatori non manca nessuno: ad aprire le danze Mario Gomez su assist di un sontuoso Josip Ilicic (due reti anche per lo sloveno, che con la standing ovation al momento dell’uscita dal campo ha fatto definitivamente “pace” col pubblico di Firenze), poi vanno a segno Toni e Batistuta (momento più alto per decibel del pomeriggio). Non può mancare la doppietta di Giuseppe Rossi, che ingaggia sin da subito un duello personale con un Frey in forma ancora smagliante. Il gesto tecnico della partita è però di Mario Gomez, che firma la sua personale doppietta con una sforbiciata da beach soccer. Da segnalare anche uno strepitoso Toldo, decisivo ancora una volta su rigore (a 25 anni di distanza da quell’Olanda-Italia ad Amsterdam) con una gran parata su Senna. Nel secondo tempo c’è spazio anche per il timbro di Riganò, acclamatissimo anche lui. Il picco emotivo arriva al 20′ della ripresa, quando il Franchi si alza in piedi e Rossi si avvia verso la linea laterale del campo: saluta tutti, si batte il petto e fa il segno del cuore, con i lucciconi agli occhi.

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