Rassegna Stampa

Firenze e Roma, rapporti diversi con gli allenatori. De Rossi amato (dopo Mou) dalla gente, Italiano invece…

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I risultati aiutano, ma non sempre: a Firenze Italiano non è mai stato amato, semmai stimato ma spesso criticato

Fiorentina-Roma è anche la storia di due allenatori che vivono momenti e situazioni profondamente diverse. De Rossi ha preso il posto del tecnico più amato dal popolo giallorosso ma non ha faticato a occupare quei cuori delusi col ricordo del suo passato e con l’entusiasmo del gioco e dei risultati. L’Olimpico li ha uniti proprio nel giorno del ribaltone, amavano José come amano Daniele, con la stessa carica, le stesse emozioni, lo stesso coinvolgimento. Da Mourinho a De Rossi è cambiato tutto nella Roma tranne lo stadio e la sua gente: era sempre pieno col portoghese, ha continuato ad esserlo con DDR. Così il passato da capitan futuro è diventato il presente da allenatore, scrive Il Corriere dello Sport – Stadio.

SENZA AMORE. I risultati nel calcio aiutano, si dirà. Ma salendo dal Tevere all’Arno si capisce che non è così ovunque. De Rossi ha cominciato ora con la Roma, Italiano è alla guida della Fiorentina da due anni e mezzo, alla prima stagione ha riportato la squadra in Europa (terza classe, d’accordo, ma è pur sempre una coppa); alla seconda ha stabilito il record di partite giocate dai viola, sessanta, con due finali; alla terza è sempre in lotta per un posto in Europa, è in semifinale di Coppa Italia e ha vinto l’andata degli ottavi di Conference League in trasferta, o meglio, in campo neutro contro il Maccabi Haifa. Eppure non basta, perché a Firenze su Italiano c’è una discussione continua. Amato no, semmai stimato, ma spesso criticato. Capiremo presto se qualcuno si è davvero stancato di lui o se lui si è stancato di qualcuno.

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