Jack è un fedelissimo di Italiano e un leader della squadra viola: da lui ci si aspetta una grande prova contro un altro ex Milan come Paquetà
La fantasia può prendere il potere. Il tallone d’Achille di Fiorentina e West Ham sono le difese. Non tanto per i giocatori in sé, quanto per l’atteggiamento offensivo che porta a sbilanciarsi e rischiare sempre nelle ripartenze altrui. Ecco perché i piedi delicati di Jack e dell’ex milanista possono essere l’atout dei tecnici. Entrambi sono in grado di cogliere l’attimo, con lanci precisi o il dribbling giusto a creare superiorità per poi scaricare sul compagno smarcato. Bonaventura è un fedelissimo di Italiano. Scrive La Gazzetta dello Sport.
Non ha mai fatto a meno di lui nelle partite importanti, in mezzo al tridente e dietro la punta, a volte anche a centrocampo. Jack è l’equilibratore dell’attacco ma anche della manovra. Un gol e tre assist per lui in Conference. Lo stesso vale per Paquetà. L’acquisto più caro nella storia del West Ham. Ci ha messo un po’ ad ingranare, ma è progressivamente diventato uno dei nodi del centrocampo.
Moyes lo utilizza in due modi: come numero 10 nel 4-2-3-1 e come centrocampista ibrido nel 4-3-3 con cui il West Ham ha giocato le sue partite migliori. Il brasiliano parte in linea con Rice e Soucek. Ma si accentra spesso e volentieri in posizione di trequartista dietro Antonio. Arriva alla finale di Conference League con un gol e un assist in dieci partite. In campionato come Bonaventura è andato meglio (cinque gol e tre assist il primo, lui quattro gol e tre assist). Entrambi possono e vogliono lasciare il segno in questa finale.
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Redazione LaViola.it