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Fiorentina, vittoria che vale tutto. Drago, un altro miracolo. E Dusan non perdona
Il portiere para un rigore di Joao Pedro, Vlahovic segna la rete da tre punti. Vittoria pesantissima contro il Cagliari, esulta Prandelli
Respira e ritrova il sorriso, la Fiorentina. Ma quanta fatica. E quanta sofferenza. Poi, certo, è bene ricordarsi subito che c’era solo, soltanto e soprattutto da battere il Cagliari, e così è stato. Magari alla faccia del bel gioco – assente anche stavolta –, magari ribadendo che Dragowski continua a snocciolare un miracolo dietro l’altro… fatto sta che alla fine, la Fiorentina ha vinto, ha allungato in classifica sulle avversarie dirette nella corsa alla salvezza, e ha corretto un score che era diventato un incubo, riprendendosi i tre punti al ’Franchi’ dopo un’agonia di quasi tre mesi. Così scrive La Nazione.
SOFT. Prandelli è costretto a rinunciare a Ribery (ko) e Castrovilli (squalificato) e costruisce il 3-5-2 anti-Cagliari inserendo Pulgar sulla mediana, accanto a Bonaventura e Amrabat e soprattutto rilanciando Callejon fra i titolari a supporto di Vlahovic. Buone (e obbligate) idee, queste, ma la Fiorentina del primo tempo sembra la fotocopia di quella delle ultime settimane, Juve esclusa. Poche idee in fase di costruzione di gioco, manovra lenta e prevedibile sulle corsie esterne e propensione offensiva in rosso. Il Cagliari appare addirittura più vivo grazie alla forza di Nainggolan e alle incursioni dell’ex Sottil. Con Dragowski che para anche un rigore a Joao Pedro.
GOL-SVOLTA. Nella ripresa la Fiorentina riparte con un ritmo non proprio entusiasmante. Il Cagliari cerca il colpo a sorpresa, ma per una ventina di minuti si assiste a un mix fra il festival degli errori e occasioni sfruttate in modo imperfetto. Biraghi spara in alto davanti a Cragno un pallone prezioso, e dall’altra parte Simeone sembra tornato il Simeone della seconda stagione in viola, sprecando palloni a go-go. Da registrare anche un bel diagonale di Caceres (unica nota positiva nella serata del difensore) e una botta a sorpresa di Bonaventura. E’ questo il prologo della svolta della partita e – forse – della stagione viola. Quarta fa ripartire un pallone dalla metà campo della Fiorentina e lancia Callejon. Galoppata sulla fascia dell’ex Napoli, una di quelle galoppate che Firenze non aveva ancora apprezzato e palla a tagliare l’area per Vlahovic che batte Cragno e fa scattare in piedi la panchina viola. Prandelli incluso.
MISTER-TIFOSO. Salta e grida l’allenatore, proprio come i suoi ragazzi in campo. Un gesto, un attimo, un qualcosa che hai dentro e riesci a tirare e che libera la Fiorentina da uno stato d’animo fatto di tensioni e di pressioni per una situazione che si faceva preoccupante. Il tempo per un altro miracolo di San Drago per conclusione di Marin e deviazione sbilenca con rischio autogol di Milenkovic e la partita va in archivio. Il lampo di Vlahovic, il gesto di Callejon, le parate di Dragowski sono i momenti che fotografano la sera del riscatto della Fiorentina.