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Rassegna Stampa

Fiorentina: vincere, possibilmente stravincere, e convincere

Obiettivo chiaro: vincere in Svizzera per proseguire a punteggio pieno nel gruppone di Conference League. Vincere magari con tanti gol

Vincere. Possibilmente, stravincere. È questo l’obiettivo col quale la Fiorentina è arrivata in Svizzera per la seconda giornata di Conference (lo stadio Kybunpark sarà esaurito). Scrive il Corriere Fiorentino.

Avversario di turno: il San Gallo. Società che a suo modo appartiene alla storia del calcio (rientra nei «Club dei pionieri», associazione riconosciuta dalla Fifa che accoglie le società più storiche al mondo tra cui anche Genoa, Wrexham e Recreativo Huelva) ma che da anni fatica a ottenere risultati degni di nota. Basta pensare che nella prima gara di questa nuova fase a girone unico ha rimediato un sonoro 6-2 dal Cercle Brugge. Certo, ciò non significa presentarsi con la guardia bassa.

«I miei giocatori non conoscono la parola sottovalutare — ha detto non a caso ieri l’allenatore viola Raffaele Palladino — ho un gruppo fatto da grandi uomini prima che da grandi calciatori e sono sicuro che chi scenderà in campo lo farà in modo serio perché sarà un match complicato». Un modo per ribadire stima e fiducia a chi ha ultimamente ha viaggiato forte ma anche, appunto, per tenere alto il livello dell’attenzione.

A prescindere da chi scenderà in campo insomma, Palladino vuol vedere la stessa squadra che dal secondo tempo con la Lazio in poi ha decisamente cambiato marcia. «Io non leggo e non ascolto nulla e quindi non ho dato peso alle critiche iniziali. So come funziona questo mondo, si passa da un eccesso all’altro con troppa facilità. Io e i ragazzi dobbiamo mantenere equilibrio, non c’è nessun segreto e non conta il passaggio dalla difesa a tre a quella a quattro. Era solo questione di conoscenza tra di noi e ora l’importante è andare avanti con questa umiltà».

Orgoglio, quindi, e tanta voglia di non fermarsi. Al contrario. Sarebbe importante dar continuità anche alla facilità di trovare il gol visto che per la classifica del girone la differenza reti potrebbe far la differenza. E così torniamo al punto di partenza. Alla necessità di vincere e, se possibile, di farlo segnando tanto. La palla quindi passa a chi scenderà in campo e, in particolare, a gente come Ikoné, Sottil o Kouame: «Io li amo tutti — spiegava ieri il mister — e tutti sono cresciuti molto rispetto all’inizio e non è vero che nella gara con i New Saints chi ha giocato non ha sfruttato l’occasione. Era un momento nel quale la squadra non aveva ancora i giusti meccanismi ed hanno pagato questo aspetto. Ripeto. Giocherà la formazione migliore per questa partita».

Oltre ai tre già citati comunque là davanti dovrebbe giocare Beltran (chiamato agli straordinari con l’infortunio di Gudmundsson), mentre in difesa, davanti a Terracciano, potrebbero ritrovare spazio Kayode, Quarta e Biraghi con Bove e Richardson a comporre il tandem di metà campo. Più che gli uomini però, per dirla con le parole di Palladino, «conterà l’atteggiamento». Con un obiettivo: vincere. Anzi. Se possibile, stravincere.

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