Vendicare l’andata, dove i viola hanno perso il primo posto nel girone, per poi pensare solo alla Serie A
Tra poche ore la Fiorentina scenderà in campo in Lettonia per l’ultima giornata del Gruppo di Conference League. Di fronte quel Riga che a settembre fermò i viola al Franchi sul punteggio di 1-1. Risultato che ha pesantemente condizionato il cammino dei viola destinati, salvo colpi di scena, a chiudere al secondo posto il Girone.
Ma un passo alla volta. Prima c’è da battere il Riga poi si guarderà cosa avrà fatto il Basaksehir. Fiorentina, non c’è neanche bisogno di dirlo, obbligata a vincere (stravincere) e convincere contro la formazione lettone. Anche con le riserve e anche con una formazione sperimentale. Italiano sceglierà come di consueto la formazione a poche ore dal fischio d’inizio.
Sì al turnover ma poco spazio per i giovani
Italiano dovrebbe attingere dalle riserve per l’ultima partita del girone di Conference League. Giocatori che in campionato difficilmente vediamo scendere in campo dal primo minuto. Giocatori che dunque hanno tanto da dimostrare, e questa sarà certamente l’occasione giusta per farlo.
Ma non ci sarà spazio per i giovani visto che l’unico convocato, oltre al solito Bianco che ha giocato veramente pochissimo sino ad oggi, è Distefano. Sarebbe interessante vedere almeno il centrocampista per uno spezzone di gara corposo, anche contro avversari modesti come i lettoni.
La rivincita di Cabral
In attacco Jovic dovrebbe lasciare il posto da titolare a Cabral. L’eroe di La Spezia che però deve anche farsi perdonare l’andata proprio contro il Riga. Partita in cui ha avuto diverse occasioni per segnare senza però riuscirci. Dunque anche per lui non sarà una gara banale.
Anche perché con una prestazione degna e qualche gol, approfittando anche del gol contro lo Spezia, Cabral potrebbe cominciare a erodere le certezze di Italiano su Jovic. Ma servono gol e prestazioni, a partire dalla Conference League.
E poi c’è Jovic: la sua ambizione, ad oggi, non ha riscontri sul campo
Chiudiamo con una parentesi su Luka Jovic. Non staremo qui a dire o a chiedere se le sue parole siano giuste o meno. Ma, va detto, i concetti espressi dall’attaccante, e la sua ambizione, non vanno di pari passo con le sue prestazioni. E’ vero, è un calciatore ambizioso, addirittura arrivato al Real Madrid.
Ma come mai allora si ritrova in una dimensione così “piccola” come la Fiorentina? Perché un calciatore di quelle qualità non è rimasto in una società che lui reputa essere degna come il Real Madrid.
Se Jovic si è dovuto calare in una realtà così diversa da quella madrilena è perché non si è dimostrato all’altezza di quella maglia. Quindi prima parlare di trampolini di lancio ecc, dimostri lui di essere un calciatore fuori portata per la Fiorentina. Dimostri di essere un fenomeno tale da poter sfruttare la Fiorentina come tappa di passaggio.
Perché ad oggi, almeno guardando le prestazioni, è più la Fiorentina ad aver fatto un favore a Jovic dandogli una maglia da titolare che viceversa. Detto questo l’augurio non cambia: che Jovic possa fare 30 gol in questa stagione e possa togliersi tutte le soddisfazioni che desidera con qualsiasi maglia. Più gol riuscirà a fare più ne beneficerà la Fiorentina. Ed è l’unica cosa che conta.
Di
Francesco Zei