Editoriali
Fiorentina ‘up & down’, ora la chance in Europa: vincere per punti e morale. Jovic non si sblocca, tocca a Cabral. Attesa per le parole di Commisso
Ultima vittoria il 18 agosto, prove convincenti con le big e deludenti con le altre. Il gol che manca e i centravanti che si alternano: tocca al brasiliano
“Sono felice per la prova ma i ragazzi devono essere arrabbiati per non averla vinta”. Si riparte da qui, dalle parole a caldo di Italiano, per analizzare, e poi archiviare, Fiorentina-Juventus. Una gara che ha lasciato l’amaro in bocca per il solo punto conquistato (con i giocatori bianconeri che hanno iniziato a perdere tempo già da metà ripresa), ma che senz’altro ha riportato in su il morale dopo la brutta prova di Udine. E’ una Fiorentina ‘up & down’, in questo inizio di stagione. Perché se è vero che il primo obiettivo è stato centrato, ovvero la qualificazione ai gironi di Conference, nonostante le tante difficoltà (in primis quella fisica di tanti interpreti), sul campo c’è stata una squadra che ha alternato grandi prove (primo tempo con il Twente, Napoli, Juve e non solo) ad altre battute a vuoto (Empoli, Udine e non solo). Una Fiorentina poco prevedibile come i tanti cambi riproposti di partita in partita dal proprio allenatore, si potrà dire, anche se è indubbio che tante scelte siano state condizionate non solo dal fondamentale playoff di Conference (non passarlo avrebbe voluto dire buttare già metà stagione), ma anche dalle importanti sfide di campionato (Napoli e Juve). Con nel mezzo diversi infortuni e difficoltà fisiche che non hanno permesso una gestione ottimale.
TORNARE A VINCERE. I numeri, in ogni caso, dicono che la Fiorentina ha perso sì in una sola occasione, ma che non vince in realtà da cinque partite, da quel 2-1 al Twente del 18 agosto. Insomma, c’è da tornare a vincere. Magari rispolverando anche qualche gol, vero limite anche in questo inizio di stagione. L’occasione migliore può presentarsi con la prima gara di Conference, con il calendario che mette di fronte i viola ai lettoni del Riga FK: terzi nel loro campionato dopo 27 giornate, hanno ben 36 gare stagionali sulle gambe (comprese le coppe), ma sono penultimi nel ranking Uefa tra le partecipanti alla Conference. Insomma, massima attenzione sì, però la Fiorentina è senz’altro chiamata a fare la voce grossa. Per i punti nel girone e per il morale.
TOCCA A CABRAL. E mentre Jovic ancora stenta a sbloccarsi (“Ricordo il periodo in cui non riuscivamo a dare continuità a Vlahovic e con i rigori poi si è sbloccato. Mi dispiace per il rigore sbagliato da Jovic, poteva essere un’iniezione di fiducia per lui, poteva dargli qualcosa in maniera più rapida a livello mentale”, le parole di Italiano), ecco una nuova chance in coppa per Cabral. Quasi ‘l’uomo di Conference’, visto il suo rendimento nella terza competizione europea: gol alla prima in viola quest’anno, 13 in 12 gare (più 4 assist) ai tempi del Basilea. Giovedì avrà quindi un’occasione ghiotta alla guida dell’attacco viola, anche per combattere il mal di gol generale. Mentre dietro, fuori Igor (qualificato) e Milenkovic (out forse fino alla sosta, salterebbe anche Bologna, Basaksehir a Instanbul e Verona), dovrebbe toccare a Ranieri con Quarta, con Venuti e Terzic ai lati. In mezzo, invece, possibile occasione (magari a gara in corso) anche per Bianco: già ai tempi di Montella in Europa League il girone aveva consentito di dare spazio ai giovani, potrebbe essere così anche stavolta visti anche i problemi a centrocampo.
PARLA ROCCO. In città, intanto, c’è attesa per le parole di Commisso, che ha convocato per oggi alle 16 una conferenza stampa al Franchi. La posizione della Fiorentina sul nuovo Franchi, il Viola Park (che potrebbe subire qualche ritardo per l’inaugurazione), il mercato appena concluso, l’inizio di stagione e non solo: tanti i temi che il presidente viola è chiamato ad affrontare, anche per trarre un bilancio del lavoro fatto fin qui e le linee guida per il prossimo futuro. Nel tempo, del resto, si sono ridotte parecchio le sue uscite pubbliche: nell’intervista sui canali social del club di febbraio 2022 si diceva “amareggiato e deluso” e di doversi “fermare per riflettere”, mentre nel collegamento dello scorso maggio il patron aveva allontanato le ipotesi di cessione, attaccando Vlahovic (“il signorino voleva rovinarci”) e i suoi procuratori. L’ultima conferenza a Firenze resta insomma quella del maggio 2021, quando non lesinò parole pesanti su più fronti. Un anno dopo molto, moltissimo è cambiato, anche la strada della Fiorentina sul campo. Con Commisso che domani potrà dar voce all’umore della proprietà e soprattutto alla direzione in cui sta andando la sua Fiorentina.
