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Editoriali

Una squadra da ridisegnare, tre settimane e si torna in campo. Ora iniziano i test veri

Poco più di tre settimane, per l’esattezza ventisette giorni, all’inizio del campionato. Un ritiro a Moena vissuto a ritmi bassi, per quanto riguarda le emozioni. Carichi di lavoro per un gruppo che per gran parte non rappresenterà la rosa 2017/2018, bozze di schemi provate su una squadra altamente incompleta. Ora Pioli aspetta rinforzi, dopo le tante cessioni del primo mese di mercato. La differenza, appunto, la faranno gli acquisti. Al di là delle cessioni che hanno rivoluzionario l’organico targato Pradè.

Una squadra che non c’è più: via Gonzalo, Ilicic, Borja Valero, Bernardeschi, a breve Vecino, Kalinic, Tatarusanu, probabilmente anche Badelj. Sette/otto giocatori titolari in uscita, e che devono essere rimpiazzati. Roba mica da poco. In cassa, tra le cessioni già avvenute e quelle molto probabili, circa 110 milioni di euro. E qui Corvino si gioca tutto: fondamentale non sbagliare, prendere i giocatori giusti. Sapendo che, con tanta liquidità a disposizione, le altre società spareranno alto sulle valutazioni. Come sta succedendo per Simeone, ma anche per Eysseric e Veretout. I due francesi arriveranno a breve, sono operazioni già definite, ma i rispettivi club (Nizza e Aston Villa) hanno tirato la corda negli ultimi giorni per far alzare il prezzo. In ogni caso, Veretout sarà domani un giocatore viola (atteso per le visite mediche), Eysseric lo sarà poco più tardi.

Due tasselli per la nuova Fiorentina, ma non potrà ovviamente bastare qui. Per una squadra che, rispetto all’undici titolare di un anno fa, ha visto rimanere solo Astori, Chiesa e i due terzini (lacune ormai storiche). Un ‘campetto’ da ridisegnare, insomma. Un centrocampista centrale, un terzino, un esterno alto (almeno) e una punta. Con l’incognita Babacar, che potrebbe portare ad una rivoluzione totale dell’attacco. Vitor Hugo, Bruno Gaspar, Veretout ed Eysseric arrivano sulla carta per fare i titolari (in più Milenkovic e il giovane Zekhnini), ma restano i dubbi sull’adattamento al calcio italiano e comunque rappresentano delle scommesse. Corvino invece, con i soldi di Berna e compagni, è chiamato a prendere anche giocatori già importanti: da far crescere ed esplodere in viola, sì, ma che non siano incognite e pure scommesse.

Ci sono poi, in tutto questo, alcune problematiche legate all’alto ingaggio che giocatori importanti chiederebbero per arrivare in viola (come Jesé o Krychowiak), ed anche un registrato diminuito appeal per la Fiorentina agli occhi di calciatori di medio-alto livello (Sturaro esempio su tutti, ma non solo). Difficoltà e situazioni che Corvino sta valutando, con Pioli che intanto lavora con il materiale a disposizione ma allo stesso tempo si confronta e pressa per avere prima possibile una squadra adeguata. Tra ventisette giorni inizia ufficialmente la stagione, mentre a breve partono i test di un certo livello. Il 29 luglio a Lisbona contro lo Sporting, poi la tournée in Germania con sfide a Braunschweig e Wolfsburg. Amichevoli che Pioli avrebbe voluto affrontare con l’80/90% di squadra già fatta, ma con ogni probabilità non sarà così. Entro fine settimana, in ogni caso, si potrebbe chiudere qualche caso spinoso, come Kalinic, Vecino e Tatarusanu. Ponendo fine ad una dolorosa prima fase di mercato. ‘Vendere è più difficile che comprare’, ha detto in qualche circostanza Corvino. La sua vera partita, però, si giocherà adesso in entrata. Con un ‘campetto’ da ridisegnare, e una nuova stagione alle porte.

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