Era da febbraio che la Fiorentina non vinceva due partite di fila in campionato. Se si pensa anche al successo di giovedì a Baku, vien fuori quasi un ‘unicum‘ dell’altalenante 2016 viola. Non a caso, nell’anno solare la Fiorentina è al sesto posto come punti ottenuti in campionato. Una ‘bozza’ di filotto, con le trasferte di Genova e Roma e la sfida interna con il Napoli che rappresentano rischi concreti ma anche occasioni importanti in chiave Europa. Fiorentina ora settima, a -2 dall’Atalanta e -5 da Napoli e Lazio, con la gara di Marassi da recuperare giovedì. Niente voli pindarici, la squadra di Sousa non ha ben abituato in quanto a continuità. Ma è chiaro che la strada verso Natale adesso è un po’ più soleggiata.
Intanto, contro il Sassuolo è arrivata una vittoria sofferta, con cuore e grinta nel finale. Determinazione e rabbia, caratteristiche che la Fiorentina non aveva fino a tempo fa. Un po’ di sana paura di perdere tre punti d’oro, qualche pallone in tribuna ma obiettivo raggiunto. Tutti insieme e lottando fino all’ultimo pallone. Certo, si poteva e doveva chiuderla prima. Con una difesa che ancora una volta ‘balla’ e non poco (decimo gol subito nelle ultime cinque partite), e con un Tello che ha almeno due occasioni nitide per mettere la parola ‘fine’ alla gara con diversi minuti d’anticipo. Le note dolenti della serata del Franchi, che per il resto regala anche una prova di qualità della squadra di Sousa.
Vecino-Badelj in mezzo danno geometrie e organizzazione, per qualche tratto sui livelli dell’anno scorso; Kalinic torna al gol al Franchi in campionato dopo otto mesi, con una doppietta di gran classe (10 gol e 3 assist nelle ultime 11 gare giocate); e poi Federico Chiesa. Quel ‘capitan futuro’ lanciato e valorizzato da Sousa un po’ tra lo stupore generale, che si gode il suo momento d’oro. “La settimana perfetta”, l’ha definita Chiesa Jr. Gol decisivo in Europa League, assist decisivo oggi per Kalinic. E soprattutto una prestazione da giocatore vero. Recuperi difensivi, uno contro uno con l’avversario, corsa, tanto sacrificio. E qualità. C’è tutto nella prova di Chiesa, che Sousa ha riproposto titolare (al posto di Tello) per la prima volta in campionato dopo l’esordio (molto a sorpresa, nel lontano agosto) contro la Juve.
E’ lui l’uomo copertina, in una Fiorentina che rimette insieme tre vittorie di fila e finalmente rivede un po’ di luce. Ora l’Europa è un po’ più vicina, ma il calcio ti aspetta sempre alla prova della verità. Ecco perché il trittico con Genoa, Lazio e Napoli non lascia scampo. Tre test veri, primo scoglio Marassi. Arrivare agli scontri diretti con biancocelesti ed azzurri a -2 dalle avversarie (e dal quarto posto), sarebbe tutta un’altra storia.
Di
Marco Pecorini