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Ultime ore di mercato… senza difensori (ma con sguardo al futuro). A Pescara in emergenza

Ultime ore di trattative, ma come giura Corvino “il mercato viola è già chiuso”. Niente sussulti dell’ultim’ora, nessun ultimo giorno frenetico. Se non qualche operazione in uscita da definire. Così assicurano da casa viola, anche se in realtà da Cognigni a Corvino, da Freitas a Mencucci, le alte cariche della Fiorentina sono da ieri sera a Milano. Chissà, perché poi Corvino in questi anni ha saputo smentire spesso per depistare sulle trattative.

Non dovrebbe accadere niente di particolare nella giornata di oggi, ma in ogni caso mantenere le antenne dritte resta d’obbligo. “Tanti pro e qualche contro”, ha sintetizzato ieri Corvino sulle difficoltà della difesa viola palesate con forza anche nelle ultime settimane. Soffermandosi più in generale sullo stile di gioco di Sousa, che sulle responsabilità dei singoli. Resta il fatto che, dietro, qualcosa da fare ci sarebbe e come. Se non al centro, almeno sulle fasce. Nel frattempo, tramontata l’idea Caceres, uno che in ogni caso non mette piede in campo da un anno (ultima presenza  il 3 febbraio 2016): difficilmente sarebbe stato utilizzabile in breve tempo. Partito, intanto, l’unico terzino destro di ruolo che c’era in rosa… e che pure non aveva praticamente mai giocato. Ovvero Diks.

E qui si apre un altro capitolo, ovvero quello di un mercato estivo praticamente accantonato in toto dopo pochi mesi. Oltre a Diks, costato quasi 2,5 milioni ed in campo appena 5′, anche Dragowski (altro esborso da 2,3 milioni), Toledo (può tornare oggi in Sudamerica), Milic (non gioca da 8 partite, e ha dimostrato di non poter fare molto più che la riserva), De Maio (appena 5 presenze totali, solo nelle assolute emergenze), lo stesso Salcedo era partito benino ma non gioca da 5 partite. Si salvano, praticamente, solo il polivalente Sanchez, adesso utilissima pedina in difesa, Maxi Olivera, che dopo un periodo in naftalina è in crescita, e Cristoforo, un jolly per Sousa che sta prendendo sempre più minutaggio. Se in tutto questo ci mettiamo anche il rendimento di Tello, ‘la trattativa più difficile dell’estate’ (così fu definito), il bilancio è piuttosto chiaro.

Quel che emerge, di contro, è qualche spiraglio di ‘nuova programmazione’. Questo il messaggio lanciato anche da Corvino nella conferenza di ieri. Operazioni dettate più al futuro che al presente, sia con i giovani che con acquisti in prospettiva. “Ora dobbiamo iniziare a pensare al futuro, al nostro modello. Vogliamo creare un modello Fiorentina, un mix tra esperienza e gioventù, come abbiamo fatto nel nostro primo ciclo”. Insomma, dopo le operazioni fatte “per rientrare dal disequilibrio economico”, ora inizia a nascere la Fiorentina di Corvino. Ovviamente nella prossima estate si completerà la rivoluzione, con diversi giocatori che lasceranno e probabilmente con il cambio dell’allenatore. Ma gli acquisti di Sportiello, Saponara, ma anche Scalera, Castrovilli, più i vari Hagi e gli altri giovani, vanno già in questa direzione. “Attraverso il lavoro, e gli investimenti della società, proveremo ad essere competitivi e a far sognare i tifosi”, ha ribadito Corvino. “Dovevamo recuperare un passivo economico, ora ricominceremo nel nostro modello”.

Insomma, sguardo chiaro al futuro, mentre per il presente (forse) pochi sussulti nelle ultime ore di mercato. Intanto, la Fiorentina prepara la trasferta di Pescara. Unica squadra a non aver mai vinto sul campo, quella di Oddo, con gli abruzzesi che in Serie A non vincono addirittura dal clamoroso 2-0 al Franchi del gennaio 2013. La sfida, però, sarà delicata. Specie dopo l’ennesima rimonta subita dalla Fiorentina, specie dopo l’ennesima occasione sprecata e punti buttati dai viola. Imperativo è vincere, ma per Sousa c’è più di qualche pensiero di formazione. Assenti Gonzalo ed Astori in difesa, Bernardeschi più Kalinic. Quattro dei veri pilastri della Fiorentina, trascinatori nei tre reparti. Da monitorare poi Chiesa, uscito dolorante domenica e in campo per circa 90′ in ognuna delle ultime 5 gare. Più Tatarusanu. Insomma, il rischio è che manchi più di metà squadra titolare. C’è da inventarsi una nuova impostazione di gioco, forse un nuovo assetto. Contro una squadra in assoluta difficoltà, sì, ma che comunque farà di tutto per fare punti, e per fare ‘scherzetti’ alla Fiorentina. I viola, però, non possono proprio più sbagliare. Fallire l’appuntamento vorrebbe dire salutare (forse) definitivamente l’Europa.

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