Fiorentina, tutto in 4 giorni. Tra i pali torna De Gea

Conference e campionato la Fiorentina di Palladino non può più sbagliare. E in coppa gioca lo spagnolo in porta

Come riportato dal Corriere Fiorentino, è arrivato il momento decisivo e quattro giorni nei quali tecnico e squadra si giocano una stagione intera. Tra la gara di ritorno di Conference League contro il Panathinaikos e la sfida alla Juventus non si può più sbagliare e – anche se nei confronti dell’allenatore persiste la fiducia della società – eventuali passi falsi potrebbero avere ripercussioni pesanti. Perché il futuro di Palladino potrà non essere in discussione come filtra dal Viola Park, ma uscire dalla Conference agli ottavi di finale (dopo due finali consecutive) o rimediare una sconfitta dalla rivale bianconera rappresenterebbe l’ennesima delusione di un 2025 cominciato male, complicatissima da gestire anche e soprattutto pensando al clima pesante che si respira nella tifoseria.

[…] Mentre De Gea è destinato a tornare tra i pali dopo l’avvicendamento con Terracciano, aver recuperato Adli è un’ottima notizia al pari del rientro di Folorunsho che da lunedì si allena di nuovo con i compagni (anche se l’ex partenopeo potrebbe inizialmente partire fuori). L’idea del tecnico pare quella di proseguire sulla strada del 3-5-2 visto nelle ultime tre partite, con il ritorno del francese in un centrocampo completato da Fagioli e da uno tra Cataldi e Mandragora con quest’ultimo che non è sceso in campo a Napoli per squalifica. Certo, alla luce del gol di svantaggio maturato all’andata anche un assetto più offensivo non è da escludere, magari con Gudmundsson o Zaniolo accanto a Beltran e dietro a Kean, ma solo dopo la rifinitura odierna verranno prese decisioni definitive. Intanto l’altra speranza della Fiorentina è quella di trovare nel proprio pubblico il dodicesimo uomo in campo, anche se la prevendita racconta di soli 14 mila spettatori. Oltre ai risultati dell’ultimo periodo anche la pioggia prevista frena la corsa al biglietto, seppure in avvicinamento alla gara c’è da credere che molti incerti decidano di correre allo stadio.