La Fiorentina riparte dallo stesso tecnico e dalla conferma di buona parte della rosa. I granata invece hanno diverse incognite in più
L’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport analizza quella che sarà la prima sfida della Fiorentina. Sabato sera alle 18 al Franchi si scontreranno due diverse filosofie: la continuità dei viola contro la rivoluzione del Torino.
FIORENTINA. La società gigliata ha confermato Iachini per proseguire il buon percorso attraversato nel finale di stagione e ripartono da diverse certezze: stessi principi di gioco (3-5-2 e dintorni) e stesso spirito battagliero. Il mercato ha rifinito la rosa: è arrivato Amrabat (che però sabato sarà squalificato), oltre a Biraghi e Bonaventura.
Ribery ha confermato nelle amichevoli estive di poter essere ancora trascinatore di questa squadra. Così come gli attaccanti di poter garantire gol e qualità in avanti.
TORINO. Il Torino invece ha cambiato molto. Il gruppo forgiato da Mazzarri per contenere e ripartire (3-5-2) è stato affidato a Giampaolo che ama pressing e possesso (4-3-1-2). La rivoluzione richiedeva più tempo e forse qualche arrivo in più dal mercato. In più l’emergenza, tra allenamenti cancellati a causa del Covid e infortuni, ha rallentato ancora di più la metamorfosi.
All’esordio sulla panchina granata il nuovo tecnico dovrà fare anche i conti con una mini-emergenza a sinistra, con Rodriguez fermo e Ansaldi acciaccato.
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Redazione LaViola.it