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Editoriali

Fiorentina a testa alta ma schiava dei suoi limiti cronici. Ora Praga

I viola escono sconfitti dalla finale di Coppa Italia ancora una volta punita dai propri errori in difesa e in attacco

La Fiorentina perde la prima finale della stagione. Lo fa contro un’Inter più concreta e più cinica rispetto ai viola. Peccato. Il rammarico è grande perché i viola erano pure passati in vantaggio con Nico Gonzalez dopo soli tre minuti di gioco.

Poi è tornata la solita Fiorentina. Quella che concede gol e occasioni con una leggerezza incredibile. Leggerezza dimostrata nel primo gol. Con Milenkovic che fa un fuorigioco tutto suo non seguendo minimamente la linea. E Quarta che non marca Lautaro. Leggerezza che a questi livelli significa perdere un trofeo.

Incredibile ma ormai la Fiorentina ci ha abituato da tutta la stagione a prendere gol così. Marcature blande, amnesie difensive. La solita Fiorentina vista tutto l’anno, anche quando ha vinto.

E la solita Fiorentina di tutta la stagione si è vista anche davanti. Cabral impalpabile. Jovic si è fatto sicuramente vedere di più ma come suo solito con tre occasioni colossali non ha fatto manco un gol. A fine gara ha pianto, chissà forse perché si è reso conto di quanto poco ha saputo dare fino ad oggi alla causa viola.

Onore, come sempre, ai tifosi della Fiorentina. Loro che non sbagliano mai un colpo. Protagonisti di uno spettacolo unico anche all’Olimpico.

Ora c’è Praga. Sarà servita la lezione della Coppa Italia? Chissà. Tutte le volte che si è detto poi la Fiorentina ha commesso sempre i soliti errori. Che ormai sembrano essere cronici in questa squadra.

Pradè nel dopo gara ha detto che questo è l’inizio del percorso. E speriamo abbia ragione. Perché sarebbe bello festeggiare per un trofeo e non solo per partecipare alle finali. Ma per vincere serve essere i più forti, dunque serve avere i giocatori migliori. Quindi spendere tanto e non sbagliare un colpo.

Ma tutto è rimandato a dopo Praga. Prima la Fiorentina deve provare a fare l’impresa contro una squadra che, come l’Inter, spende più dei viola e ha un monte ingaggi superiore. Chissà magari il 7 giugno il dio del pallone avrà un occhio di riguardo per questi ragazzi che ci mettono tutto quello che hanno. E che meriterebbero di vincere qualcosa.

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