Rassegna Stampa

Fiorentina tanta voglia di sognare in questa notte d’Europa. La Conference vale oro

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Viola impegnati questa sera in Polonia per l’andata dei quarti di Conference League. Di fronte un avversario carico e determinato

E’ un palcoscenico prezioso e con vista extra-lusso. Non che fino ad oggi l’impresa della Fiorentina di correre in Europa sia stata solo e soltanto una piacevole girata qua e là per il vecchio continente. Ma è chiaro che l’appuntamento dei quarti di finale della Conference che accende stasera il pulsante della gara di andata, rappresenta concretamente una tappa che profuma di prestigio. Scrive La Nazione.

La Fiorentina va a casa del Lech, a Poznan. Per misurarsi con un avversario non a cinque stelle, è vero, ma comunque concreto, ambizioso e quindi pericoloso. Non sarà, tanto per dirla chiaramente, lo stesso tipo di partita che (in coppa Italia) i viola hanno vissuto a Cremona, per ipotecare la finale. No, il Lech sarà un avversario diverso. E la Fiorentina per portare a casa il risultato, o anche di più, puntare a resettare in qualche modo il valore della gara di ritorno dovrà dare e fare il massimo. Serviranno concretezza di gioco, qualità di manovra. E la concentrazione giusta. Per interpretare e tradurre da subito quali saranno i pericoli che il Lech potrebbe mettere sul piatto.

Vale oro il palcoscenico della Conference che da stasera entra nella sua fase più pregiata

Dove oro non significa solo e soltanto soldi e milioni che il club vedrà riconoscersi saltando prima in semifinale e poi chissà dove. La Conference vale oro anche e soprattutto per il prestigio, l’onore e l’orgoglio. Che potrebbe o magari potrà stampare accanto al cuore della società, dei tifosi.

E di quel gruppo di giocatori che nella parte finale di una stagione iniziata con la bufera delle polemiche, rischia (si fa per dire) di chiudersi con un bottino incredibile. Vuole e sogna un risultato magico in Europa, Commisso. Vuole e sogna la coppa Italia, il patron. Due obiettivi veri e concreti. Sicuramente non semplici, sia chiaro. Ma Firenze ci crede. Altro che se ci crede.

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