Dopo 58 anni i viola vincono in trasferta segnando 6 reti: doppiette di Colpani e Cataldi, poi tocca a Beltran e Parisi
Il pomeriggio da incubo per il Lecce, scrive il Corriere dello Sport, il pomeriggio perfetto per la Fiorentina (al netto degli infortuni di Gudmundsson, soprattutto, e Kean che preoccupano l’ambiente viola e sono l’unica nota stonata di Via del Mare): ci sarebbero mille aggettivi per descrivere l’una e l’altra squadra dopo un 6-0 in trasferta, ma incubo e perfetto rendono bene l’idea.
L’ultima trasferta in campionato vinta con 6 gol la Fiorentina l’aveva vissuta 58 anni fa, il 9 ottobre 1966 (6-2 a Venezia). Per la soddisfazione di Palladino, che ha puntato sulla squadra che aveva vinto contro il Milan alla ricerca della continuità di rendimento e di risultati: “scommessa” vinta (10 punti negli ultimi 4 turni di campionato) e certezze rinforzate sull’identità come auspicava e chiedeva il tecnico campano. Perché le risposte sono state quelle che si aspettava, dei singoli e del gruppo, anzi ancora di più dei singoli: ognuno ha fatto il suo, elementi ispirati di un’orchestra affiatata, e tanto ad esempio ha fatto Beltran, che ha impressionato per la determinazione con cui è subentrato dopo pochi minuti a Gudmundsson e per la qualità. E Cataldi? E Colpani? Prima doppietta per l’ex Lazio, regista con licenza di segnare, doppio squillo atteso dell’ex Monza, adesso concreto e non solo bello da vedere.
Due protagonisti di una Fiorentina protagonista che ha subito preso in mano il gioco, ha imposto la propria superiorità nel modo più lineare ed efficace possibile: giocare a calcio. Giocare per segnare e così è nato il vantaggio (20′), dopo palla recuperata da Kean, scaricata a Gosens che l’ha data a Bove per l’assist a Cataldi e gol con pallone “sporcato” da Ramadani. Non un semplice vantaggio, perché il Lecce ha accusato immediatamente il colpo e i viola hanno fatto il bis con Colpani al 34’, riprendendo una corta respinta di Falcone.
Tutto facile per Ranieri e compagni che è diventato troppo facile dopo l’espulsione di Gallo: e Cataldi lì ha fatto il bis con una punizione perfetta (a proposito). Così, quel che rimane di una ripresa dieci contro undici e tre gol a favore per chi aveva l’uomo in più, è mero esercizio di cronaca dentro una partita che non aveva più filo logico e copione, ma solo da raffigurare il pomeriggio da incubo del Lecce e il pomeriggio perfetto per la Fiorentina: che ancora con Colpani, poi Beltran e Parisi se ne tornava a Firenze con la consapevolezza che la svolta c’è stata.

Di
Redazione LaViola.it