Editoriali

Fiorentina, stasera il LASK: arrivare tra le prime 8 è “fondamentale”. Biraghi, un peccato che finisca così

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Palladino sottolinea l’importanza della sfida di Conference delle 18.45. Biraghi ai ferri corti con la Fiorentina, il suo percorso a Firenze finisce nel peggiore dei modi

Nel ritmo incessante che ormai ha abituato i tifosi viola negli ultimi anni, la Fiorentina stasera scende in campo per la sfida Conference League contro il LASK, la penultima della fase a girone unico. Pur essendo già qualificati alla fase successiva, a causa dello scivolone di Cipro contro l’APOEL i viola sono in una posizione di classifica che non garantisce affatto tranquillità se si guarda alle prime otto posizioni.

Arrivare tra le prime otto è “fondamentale”, secondo Palladino. E ha ragione, perché in un campionato pieno zeppo di partite sarebbe auspicabile togliersene due di mezzo. Le prime otto, infatti, si qualificano direttamente per gli ottavi di finale di Conference, in programma il 6 e il 13 marzo 2025, mentre le squadre che si posizionano dalla nona alla 24ª casella dovranno disputare i playoff (andata e ritorno) il 13 e il 20 febbraio 2025.

Stasera la Fiorentina cerca con forza la vittoria, sostenuta dal proprio stadio di casa, che seppur mezzo vuoto non farà mancare il proprio sostegno alla squadra. Vincere stasera per affrontare più tranquilli l’ultimo impegno di questa fase di Conference League: la trasferta portoghese contro il Vitoria Guimaraes, sulla carta l’avversario più forte incrociato finora in questa Conference League 2024-25 (al momento è davanti ai viola in classifica, con 10 punti totalizzati).

Non sarà una Fiorentina totalmente rivoluzionata rispetto a quella schiacciasassi del campionato. Come ha preannunciato Palladino, al centro dell’attacco ci sarà Kean. La sola presenza del capocannoniere stagionale dei viola rende la squadra estremamente più competitiva, anche perché l’alternativa (Kouame) non è minimamente all’altezza del centravanti classe 2000. Nella ripresa, poi, rivedremo Gudmundsson, l’altra stella del mercato estivo che ancora ha brillato troppo poco per i noti problemi fisici. Curiosità nel vedere tra i pali il classe 2006 Martinelli: da anni etichettato come “predestinato”, finalmente ha l’occasione di farsi valere in una partita che valga qualcosa. Questo perché l’esordio in campionato è arrivato contro l’Atalanta nell’ultima partita della stagione precedente, quando entrambe le squadre non avevano più niente da chiedere alla classifica.

Ma se si parla di singoli che domani ci saranno, la grande notizia data ieri da Palladino riguarda un calciatore che, con ogni probabilità, non farà più parte della Fiorentina. Stiamo parlando di Cristiano Biraghi, a Firenze dal 2017 (con una parentesi all’Inter nella stagione 2019-20) e capitano dal 2021. È una scelta tecnica. Cristiano non era abituato a non giocare con continuità, perché negli anni addietro è sempre stato il capitano, un giocatore importante per questa maglia. È sempre stato importante. Quando è sceso in campo ha dato tutto, io lo ringrazio. Nell’ultimo periodo non ha trovato tanto spazio, anche per un infortunio al polpaccio, però in questo momento è stata una scelta tecnica e le scelte tecniche vanno rispettate. Non mi sento di aggiungere altro. Queste le parole con cui Palladino ha spiegato l’esclusione di Biraghi, che ormai non si allena neanche più con i compagni.

Parole che sembrano raccontare un malcontento che sta vivendo da settimane ex capitano viola, che è passato dall’essere titolare indiscusso e leader in campo a riserva che viene anche dopo Parisi nelle gerarchie. L’arrivo di Gosens e il cambio di modulo ha di fatto chiuso lo spazio a Biraghi, che forse, cercando di leggere nelle parole di Palladino, non deve averla presa bene. E allora la soluzione è quella della separazione. La storia tra Biraghi e la Fiorentina è sempre stata tribolata, ma resta un peccato che finisca così. Perché se non è affatto esente da critiche il Biraghi giocatore – autore comunque di buone annate in viola, su tutte forse la 2022-23, conclusa con 3 gol e 13 assist in 52 partite disputate –, il Biraghi uomo è si è fatto molto apprezzare a Firenze. Per quanto si è speso nell’onorare la memoria di Davide Astori, per il ruolo di leader della squadra che ha assunto con grande senso di responsabilità, per i gesti di solidarietà compiuti senza volersi fare pubblicità, come quando l’anno scorso, dopo l’alluvione, si recò a Campi Bisenzio per fornire un aiuto alla popolazione colpita.

Presto, quando la cessione si concretizzerà a gennaio, anche il diretto interessato darà la propria versione dei fatti. Comunque la si pensi su questa vicenda, dispiace che il percorso di Biraghi a Firenze si chiuda in questo modo. Con una rottura con Palladino e la decisione di metterlo fuori rosa.

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