A un certo punto, erano passati circa cinque minuti di partita, qualcuno in tribuna scherzava. “A Genova l’avrebbero già sospesa”. L’acqua batteva forte, eppure il prato del Franchi teneva. A fatica, ma teneva. La partita però, era una specie di comica. Babacar se la rideva con Ferrari per una scivolata infinita, gli altri collezionavano lisci buoni per una stagione intera di Mai Dire Gol. Poi, anche il top player viola per eccellenza (ricordate la presentazione di Manto Erboso?), si è dovuto arrendere alla pioggia. E così, al 17’, la partita è stata sospesa.
E fa abbastanza sorridere ripensare all’ultima giocata prima dello stop. Un rinvio imbarazzante di Tatarusanu che, nonostante le pozze (e piedi non esattamente da trequartista) insisteva nel voler giocare il pallone rasoterra. Era, quello, un sinistro presagio di quello che sarebbe successo più tardi. Evidentemente, comunque, c’è una specie di maledizione attorno alla Fiorentina di quest’anno. Prima Marassi (11 settembre scorso), poi ieri. E se contro il Genoa l’acquazzone aveva probabilmente salvato Borja e compagni, stavolta ha complicato (parecchio) la faccenda. Nei 45’ di sospensione, nel frattempo, accadeva un po’ di tutto. Gente che si informava sui risultati degli altri campi ma, più che altro, gli spalti che si svuotavano.
Del resto si sa. Al Franchi, se piove, ci si bagna. Tribuna esclusa. Tranne i pochi fortunati insomma, sugli spalti son rimasti soltanto alcuni coraggiosi. In curva Fiesole. Cantavano felici come se nulla fosse. Soltanto l’arbitro Gavillucci riusciva, con i suoi blitz per testare il campo, a distrarli. Dentro, fuori. Dentro, fuori. Il balletto è andato avanti (appunto) per quarantacinque minuti. Un tempo infinito durante il quale si mischiavano sentimenti diversi. La frustrazione di chi si stava bagnando per nulla, la preoccupazione per le notizie sul terremoto che arrivavano frammentarie, le volontà (opposte) delle due squadre. Il Crotone spingeva per giocare, la Fiorentina per la sospensione definitiva. Questione di qualità, chiaro. Perché con un campo così anche la peggior squadra della Serie A può trasformarsi. Palla lunga, pedalare, e via con la lotta libera.
Il calcio, è un’altra cosa. Alla fine, però, hanno avuto ragione loro. E si è ripreso a giocare. E torniamo quindi a quei sinistri presagi. Perché la gara è ricominciata esattamente da dove si era interrotta. In tutti i sensi. Da Tatarusanu a Tatarusanu. Da una papera (sfiorata) ad una completa. Un intervento goffo, che ha spalancato a Falcinelli la porta per il gol dello 0-1. Nessuno in campionato, fino a ieri, era riuscito a segnare al Franchi. Come dire: quando vuol piovere, piove.
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Redazione LaViola.it