Un dato da invertire per provare a risalire la classifica: una fase difensiva ancora troppo vulnerabile
Peggio ha fatto soltanto il Napoli con sei (che è davanti) tra le squadre che sono in corsa per una posizione da Europa 2024-25 e meglio tutte le altre, comprese la Lazio (9) che è alla pari, il Torino (14) e il Monza (11) che sono dietro ma stanno rinvenendo. Scrive il Corriere dello Sport-Stadio.
E i granata in questa “speciale” classifica sono secondi soltanto all’Inter (18). La classifica delle partite in cui ognuna delle venti squadre di Serie A è riuscita a mantenere imbattuta la propria porta nelle ventinove partite finora disputate in campionato: che per la Fiorentina (e l’Atalanta, 11) sono ventotto e c’è riuscita in sette.
LE MANI DI PIETRO
Pietro Terracciano c’è riuscito, perché le sette volte (i clean sheet ricorrendo alla definizione inglese tanto in voga) sono tutte sue nelle 26 gare disputate (in Fiorentina-Lecce 2-2 e Inter-Fiorentina 4-0 d’inizio stagione il titolare è stato Christensen). In ordine temporale, contro Udinese, Cagliari, Salernitana, Verona, Monza, Torino due volte.
Balza subito all’occhio che è mancata l’occasione per farlo finora contro una delle avversarie che precedono i viola, ed ecco che il calendario propone Milan (11) e Juventus (13) in successione nei prossimi due turni giusto come opportunità per invertire la tendenza. Periodo migliore non ci sarebbe. E poi questo non vuol dire che Terracciano non sia portiere affidabile solo prendendo come parametro conteggi e colleghi dentro questa graduatoria.
Anzi, il numero uno campano affidabile lo è, pur senza picchi clamorosi o parate a sensazione a far spalancare la bocca, sicuramente non appariscente ma dal rendimento sicuro, e più spesso sono gli interventi decisivi degli errori decisivi. Quindi, non è una “questione” di portiere, ma di fase difensiva nel suo insieme che ovviamente abbraccia nelle responsabilità i centrocampisti oltre che Milenkovic e compagni di reparto, e non di rado perfino gli attaccanti (un esempio, Nzola a Lecce).
È proprio nella fase difensiva, tra marcature preventivate e spazi da evitare, tra posizionamenti errati e avversari persi colpevolmente di vista nel passaggio di consegne, che la Fiorentina ha bisogno di fare lo scatto in avanti e questa fase della stagione richiama la necessità in maniera forte. La correlazione tra risultati e porta inviolata non è strettissima, ma comunque stretta. E la rimonta in classifica passa anche e soprattutto da quella.
Di
Redazione LaViola.it