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Fiorentina servono punti al di là della prestazione. Salita ripida e complicata da scelte discutibili

Commisso auspicava un trittico da nove punti per i viola ma al primo esame ne sono arrivati zero

La Fiorentina gioca meno peggio del solito a Genova contro la Sampdoria ma il risultato non cambia: zero punti. Un solo punto nelle ultime tre partite e una classifica che è tornata ancora una volta a preoccupare. Adesso alla Fiorentina servono punti, sporchi, brutti ma preziosi come l’oro. Combattere per conquistare ogni singolo punto per cercare di risalire una china sempre più preoccupante.

La fragilità della squadra di Prandelli è l’ennesimo campanello d’allarme in una stagione cominciata male e proseguita peggio. E una squadra fragile, è ovvio, regge male le pressioni. Ma la Fiorentina oggi di pressioni ne ha tante e sono tutte sui calciatori almeno fino al termine della stagione. Tocca a loro tirare fuori la squadra dalla palude e portarla in porto. Fortunatamente la classifica è brutta ma non tragica ma per evitare di peggiorarla occorre gettare il cuore oltre l’ostacolo.

Venerdì al Franchi arriva uno Spezia che sembra diventato inarrestabile ma che non lo è affatto. Reduce dalla vittoria contro il Milan e con un allenatore, Italiano, che ha portato idee, fisicità e gioco a una rosa francamente modesta. La Fiorentina ha l’obbligo di vincere perché a questo punto non ci si può più accontentare del “ma almeno a livello di prestazione qualcosa si è visto” (per altro accaduto molto raramente). Obbligo di fare punti anche contro squadre più agguerrite e organizzate. Sì perché nonostante la classifica la Fiorentina difficilmente fa la parte del leone.

Lo Spezia è messo meglio ma la rosa viola è teoricamente superiore, e bisogna dimostrarlo sul campo. Dopo tante, troppe, partite timide per i viola è arrivato il momento di tirare fuori gli attributi e dimostrare sul campo il vero valore di questa rosa.

Situazione aggravata ancora di più dalla decisione, quantomeno rivedibile, di sfoltire la rosa a gennaio

Mai vista una squadra che a gennaio deve salvarsi optare per sfoltire la rosa invece di provare a completarla con i giocatori che mancano. Oggi la Fiorentina si trova una difesa forse fin troppo abbondante. Un centrocampo ridotto all’osso (anche perché Borja Valero non può garantire partite da 90 minuti).

Il reparto degli esterni sbilanciato visto che a destra sono addirittura tre mentre a sinistra c’è solo Biraghi (visto che Barreca non viene mai considerato). E infine in attacco si è scelto di aggrapparsi ancora a Ribery. Campione fenomenale che ha sempre messo tutto in campo ma che deve fare i conti con un fisico che non lo supporta più come prima.

La speranza oggi si chiama Kokorin. Un giocatore che non gioca da mesi e che ad oggi resta un mistero sull’apporto che possa dare alla squadra. Speriamo, e non possiamo fare altro, che davvero la Fiorentina abbia avuto ragione. Come detto venerdì per i viola sarà un altro esame da non poter sbagliare, dopo aver già sbagliato quello contro la Sampdoria.

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