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Editoriali

Fiorentina senza cuore e anima. Imparare dagli errori passati per un futuro migliore

Il miracolo non c’è stato. D’altra parte, era ampiamente plausibile che il Napoli battesse la Fiorentina ma quello che fa più male è il come sia arrivata la sconfitta. Gigliati mai in partita e Napoli che gioca divertendosi e facendo divertire il pubblico. Affondando come lama nel burro. La squadra di Sousa è scesa in campo come sconfitta in partenza: senza giocare e senza lottare. Inutile attaccarsi alle parate di Reina, la Fiorentina non è stata mai della gara. Troppo superiore l’avversario. Da parte dei viola non si è visto grinta, nessuna voglia di provare a fare l’impresa.

Con poche idee sul campo e ancora meno a bordo campo. Paulo Sousa è restato ancora una volta seduto in panchina per tutta la partita. Chissà se anche stavolta abbia visto i suoi calciatori prendere sempre la giusta decisione come accaduto contro la Lazio…Detto questo, ormai mancano solo 90’ e poi le strade si divideranno. Saluti e via verso il futuro ognuno per la propria direttrice. Certo, non tutte le colpe sono da addossare al tecnico ma è indubbio che con le sue scelte, incomprensibili ai più, ci abbia messo del suo. E non poco.

Da giugno toccherà alla società fare le mosse giuste. Napoli e altre società (come fatto in passato dalla stessa Fiorentina) hanno dimostrato che si può fare del buon calcio senza essere per forza delle super potenze. Basta avere coraggio e sapienza di investire denari nel modo giusto. Senza aver paura di perdere pezzi pregiati della rosa. Perché non conta tanto chi parte ma conta di più chi arriva. I dirigenti viola lo tengano ben presente se vogliono allestire una squadra competitiva e ricreare allo stesso tempo compattezza tra tifosi, squadra e società.

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