Sconfitta immeritata per la Fiorentina, che adesso ha tempo per migliorare i suoi nuovi concetti di gioco in vista della seconda parte della stagione
Quella sensazione di amarezza mista rabbia il tifoso della Fiorentina la conosce fin troppo bene. Adesso ha imparato a conoscerla anche mister Italiano. Per portare via punti da ‘San Siro’ non è bastata una bella partita, una squadra combattiva ed organizzata (seppur con i difetti noti di precisione e cinismo) e l’aver messo sotto i campioni d’Italia in carica per larghi tratti. No, non è bastato. Alla fine festeggia il Milan e festeggia un po’ anche il calcio italiano che (forse, ma solo forse) non ha visto finire il campionato il 13 di novembre.
Nel post partita la Fiorentina non ha voluto commentare con nessun protagonista la direzione di gara della coppia Sozza-Fabbri (tra campo e Var), solo Vincenzo Italiano si è lasciato sfuggire una frase sibillina: “Non ho nulla da dire, non ho voglia di sporcare una prestazione straordinaria dei ragazzi”. Eppure sono almeno un paio le decisioni che lasciano perplessa la Fiorentina. Il mancato rigore per fallo su Ikoné (prima il difensore colpisce il francese, solo successivamente il pallone) e la mancata review sul gol finale, con i viola che lamentano anche un fallo su Duncan ad inizio azione prima del parapiglia finale in area con Rebic e Terracciano protagonisti.
Resta la crescita. Un pugno di mosche in mano, vero, ma la Fiorentina rispetto ad un mese fa è un’altra squadra. L’intuizione del cambio modulo ha dato al gruppo una dimensione diversa in fase offensiva. Bonaventura e Barak, lì sotto la punta, hanno portato gol. La lunga sosta servirà per affinare i concetti del nuovo modulo e per recuperare gli acciaccati.
Da capire, poi, cosa accadrà con Gonzalez. Ieri sera Barone non è stato tenero, Italiano ha confermato che l’argentino non aveva nessun problema fisico. Chi in principio ha pensato che Nico fosse concentrato solo sul Mondiale, ci ha visto lungo. Un problema di non poco conto. Ci sarà da capire che tipo di strada sarà intrapresa: la classica pietra sopra alla vicenda o un’ipotesi di cessione. Gonzalez, vale la pena ricordarlo, non è un calciatore qualunque nella rosa della Fiorentina.
Adesso la squadra godrà di due settimane di riposo (al di là dei 5 impegnati nel Mondiale). La società avrà modo e tempo di cominciare a lavorare sul mercato. Qualcosa da sistemare sicuramente c’è, a prescindere da come andrà a finire la vicenda Gonzalez. Ma la stagione della Fiorentina, tra campionato e coppe, è ancora in piedi. E per come si era messa ad un certo punto, non è poco.
Di
Alessandro Latini