Nel catino del Villamarin la Fiorentina interrompe la striscia utile ma tiene aperto il discorso qualificazione. Per regalarsi il Chelsea
Una parata di De Gea e una rete di Ranieri tengono in vita la Fiorentina. Che in un Benito Villamarin elettrico e pieno di aspettative perde 2-1 chiudendo la striscia di 9 risultati utili ma torna a Firenze cosciente di poter ribaltare la semifinale e conquistare il biglietto per Wroclaw in casa. In Polonia ci sarà quasi sicuramente il Chelsea di Enzo Maresca che ha vinto 4-1 in Svezia col Djurgarden. Così scrive Gazzetta.it.
‘SE PUEDE’. La Fiorentina è andata subito sotto per il gol di Abde Ezzalzouli, ha resistito, ha incassato il 2-0 di Antony in apertura di ripresa ma ha avuto la forza fisica e psicologica di accorciare le distanze in una gara piena di sofferenza chiusa da un rigore chiesto a gran voce dal Betis ma giustamente ignorato dall’arbitro inglese Oliver. Ora per i Viola la delicata trasferta all’Olimpico con la Roma poi la missione per arrivare in finale di Conference per il terzo anno consecutivo. ‘Se puede’, come si dice qui, anche se il Betis, 10 gol nelle ultime 3 partite tra Liga e Conference, ha confermato potenziale e pericolosità. Al Franchi ci vorrà una partita perfetta.
PRIMO TEMPO. Per esorcizzare l’incredibile ambiente creato dai canti dei tifosi del Benito Villamarin il capitano Ranieri tra il minuto di silenzio per la scomparsa del Papa e il calcio d’inizio ha portato i suoi uomini sotto lo spicchio dei tifosi viola. Non è servito a molto. Al secondo affondo sulla destra Bakambu va via a Comuzzo che non riesce nemmeno a stenderlo e serve Abde che solissimo in mezzo all’area deve solo buttare la palla dentro (6’). Lo fa in modo maldestro, e così l’arbitro deve aspettare che il Var gli dica se la palla dopo aver colpito la traversa ha superato la linea. Gol ed esplosione di uno stadio in costante ebollizione. La Fiorentina ha il pregio di non soccombere, di non farsi travolgere, e presa per mano dal generosissimo Gudmundsson inizia a tener palla, o almeno ci prova, frenando l’impeto del Betis che rischia il pari su una bella girata di testa di Mandragora su cross di Gosens (21′) e non crea più nulla di veramente serio fino al recupero quando Bartra spara alto un pallone restato pericolosamente inerte nell’area di De Gea su angolo di Isco (46’).
MIRACOLO E TUTTO APERTO. Il problema per la squadra di Palladino è che fatica a creare pericoli, così nell’intervallo Kean sostituisce lo spaesato Beltran. Ma a tenere in vita la Viola è il solito De Gea: lo spagnolo fa un miracolo gettandosi alla sua sinistra per fermare un colpo di testa di Bartra che tutto lo stadio vede dentro (49’). Pellegrini sostituisce il pallido Pablo Fornals con Lo Celso e l’argentino appena entrato offre un’apertura magnifica a Antony: tiro stoppato, rimbalzo al brasiliano che brucia De Gea con un gran destro dal limite (64’). Palladino ci prova con Richardson e Folorunsho per Fagioli e Parisi ma il gol arriva per altre vie. Percussione brillante di Gosens che pianta Ruibal e dal fondo scarica al centro dell’area per l’accorrente Ranieri che insacca una rete di enorme importanza (73’). Bartra sciupa la sua terza occasione, ancora di testa, e in pieno recupero Folorunsho rischia tantissimo con un’entrata in scivolata su Lo Celso in area. Il Betis grida al rigore, il fischietto inglese non lo dà e non viene richiamato al monitor, con la partita che si chiude lasciando aperta questa semifinale tra la sesta della Liga e l’ottava della Serie A.
Di
Redazione LaViola.it