
Il tecnico viola ritrova il vecchio rivale: è la ventisettesima volta in carriera, con nessun altro allenatore ha avuto più confronti
“Ancora tu, ma non dovevamo vederci più?”. Ma no. In fondo, è più bello così. Perché quando si affrontano due grandi allenatori, è sempre motivo di interesse. E poi, diciamocelo. Vuoi mettere il calcio vero con la pensione (seppur dorata) dell’Arabia Saudita? Stefano Pioli ha resistito un anno. Poi, al primo richiamo di casa, non ci ha pensato un attimo. Ha fatto le valigie e si è messo in viaggio direzione Firenze. E pazienza se per ora non sta andando come aveva immaginato, pensato e preparato. È tornato per questo, il mister. Per sentire i brividi dei grandi appuntamenti e per rimettersi alla prova contro colleghi di primissimo livello come, per esempio, Gian Piero Gasperini. Così il Corriere Fiorentino.
CLASSICO DELLA PANCHINA. Una sfida, quella tra i due, che nel tempo è diventata una sorta di classico della panchina nel nostro campionato. Il tecnico della Fiorentina ha incrociato l’omologo giallorosso addirittura in 27 occasioni: con nessun altro, in carriera, ha avuto tanti confronti diretti. Al secondo posto di questa speciale graduatoria c’è Massimiliano Allegri, incrociato 23 volte. Il bilancio di Pioli contro il Gasp? Tutto sommato discreto: 11 vittorie. 7 pareggi, 9 sconfitte per una media punti complessiva di 1,48 a partita. Sono oltre 20 anni di calcio, nei quali all’uno e all’altro è successo praticamente di tutto. La prima è un Crotone-Modena del 25 settembre 2004: era Serie B, finì 1-0 per l’attuale allenatore della Roma. L’ultima il 25 febbraio 2024, quando a San Siro, tra Milan e Atalanta, fu 1-1. Nel mezzo una vita intera tra alti, bassi, successi, sconfitte, trionfi, brutte cadute e straordinarie risalite. In comune hanno avuto un paio di panchine (Palermo e Inter) con la curiosità che per entrambi furono rispettivamente esperienze a dir poco dimenticabili. Pioli in Sicilia non iniziò nemmeno il campionato, prima che Zamparini lo cacciasse. Gasperini alla corte di Moratti ha rischiato di bruciarsi per sempre la carriera: esonero dopo tre giornate.
SBERLE MEMORABILI. Non solo. I due infatti si sono scambiati anche qualche sberla memorabile. Il riferimento è al 7-1 con cui Pioli (allora nerazzurro) sommerse l’Atalanta di Gasperini nel 2017 e, al contrario, al 5-0 con cui la Dea umiliò il Milan nel dicembre 2019. Uno schiaffo dolorosissimo, ma dal quale nacque la straordinaria cavalcata che portò, un anno e mezzo dopo, allo scudetto del “Pioli is on fire“. Non a caso, quel precedente, è stato di recente evocato per provare a immaginare una pronta reazione della sua Fiorentina. “Capisco il paragone ma non ci sta”, ha risposto lui stesso. Di certo, nessuno a Firenze si augura per domani un pomeriggio come quello.
LITIGI. Memorabile anche il litigio furibondo dopo la vittoria 2-0 della Fiorentina di Pioli sull’Atalanta. Gasperini furibondo accusò Chiesa: “È un cascatore“. Proprio Gasp si porterà dietro la delusione per la sconfitta rimediata dal Lille in Europa League, ma arriverà comunque da primo in classifica e deciso a far soffrire la tifoseria che forse meno lo sopporta in Italia. Storie vecchie, storie tese. Come quel 25 febbraio 2024. “Eravamo in credito col Milan“, disse il mister della Roma riferendosi ad un rigore dubbio concesso quel giorno alla sua Atalanta. “Queste cose mi danno fastidio“, replicò Pioli sbuffando. Una sfida infinita che domenica scriverà un altro capitolo.

Di
Redazione LaViola.it