Editoriali
Fiorentina, ritrova la bussola, hai da giocarti ancora tanto. Ma adesso servono Jack, Nico e Arthur
Da giocarsi ancora tanto, occorre ritrovare la bussola mentalmente e fisicamente. Serve recuperare al 100% Gonzalez e Arthur, così come Bonaventura che sembra un po’ troppo nervoso
Ieri un giorno libero, oggi la Fiorentina tornerà a lavorare al Viola Park. Smaltire in fretta la batosta di Lecce è un’imperativo per i ragazzi di Italiano, chiamati a reagire anche dopo il grido disperato e rabbioso di capitan Biraghi nella notte del ‘Via del Mare’. Toccato il fondo si può solo risalire. E la Fiorentina oggi è un po’ lì. Adagiata sul fondo. La sconfitta di Lecce ha assunto i contorni dell’assurdo. Impensabile che una squadra che vuole lottare per l’Europa – magari anche per la Champions League – possa perderla in vantaggio al 45′ del secondo tempo e con un calcio d’angolo a favore. Il weekend non ha fatto altro che alimentare rabbia e rimpianti, anche se era chiaro che con una classifica così corta tra il quarto e il decimo posto l’altalena delle emozioni potesse volgere ancor di più al negativo.
Anche in quei tifosi che nel pre partita avevano chiamato i ragazzi di Italiano sotto il settore ospiti durante il riscaldamento: pochi concetti, ma chiari. Lottare fino alla fine, mettersi alle spalle il mercato e lasciar perdere le polemiche esterne al gruppo. Messaggio andato a vuoto, almeno per ora. E come spesso accade quando le cose vanno male le responsabilità sono da dividere. Se in parte uguale o meno lo vedremo più avanti. Si è chiusa una sessione di mercato surreale per la Fiorentina. Partita a fine dicembre con l’intento di prendere forse anche due esterni offensivi, si è conclusa con la cessione di un interprete in quel ruolo senza l’arrivo di nessun altro giocatore. Non che si voglia rimpiangere Brekalo (ci mancherebbe, un gol in un anno) ma qualcosa deve essere cambiato in corso d’opera. L’affare Gudmundsson poteva prevede un piano B? Forse. Invece è arrivato Belotti, che lascia presagire ad un cambio di sistema di gioco, magari con due punte in campo dal 1′. E qui entrano in ballo le scelte di Italiano. Perché Nzola largo a destra fa troppa fatica. Stava concludendo una partita scialba, poi nel recupero l’ha fatta diventare disastrosa. Prima la palla persa sul corner, poi l’assist a Piccoli. L’impressione è che il tecnico lo abbia sistemato lì un po’ alla Kouame. Per alzare qualche pallone aereo e per guadagnare metri di campo. Caratteristiche però totalmente differenti. Kouame tornerà più avanti e sarà prezioso.
Ma oggi i giocatori da recuperare sono altri. Fisicamente e mentalmente. Il brasiliano Arthur sta presentando il conto dell’annata di Liverpool dove non ha mai giocato. Acciacchi. Problemini muscolari. Gonzalez (che dopo l’Inter sembrava totalmente recuperato) rimasto oltre un’ora in panchina. E soprattutto Bonaventura, nervoso e avulso dalla manovra, tolto all’intervallo. La Fiorentina questi tre giocatori non li può regalare. Se su Bonaventura incide la questione contratto, che sia risolta il prima possibile. Senza i suoi gol e quelli di Nico l’attacco si regge solo (al momento) sulle spalle di Beltran. Che è forse l’unica nota lieta di questo 2024. Appena iniziato, brutto e sporco. Ma la Fiorentina ha ancora da giocarsi tanto. In Italia e in Europa. Ritrovare la bussola il prima possibile è l’unica cosa da fare.
