La Fiorentina riparte in Conference dopo la cocente delusione di Praga. Il Rapid nasconde insidie, ma non può far paura se le ambizioni vanno ben al di là del semplice ingresso in un girone
Dove eravamo rimasti? A quella uggiosa notte di Praga, scrive la Gazzetta dello Sport, dove Amrabat oscurava la star del West Ham, il più quotato Declan Rice, venduto poi all’Arsenal per 116 milioni. A quella finale che stava per prolungarsi ai supplementari dopo che Mandragora aveva fallito l’occasione per rendere la notte piena di stelle. E a quella beffa a un soffio dal fischio dell’arbitro, confezionata da Paquetà che aveva trovato il varco tra la difesa alta per Bowen che sfuggiva a Igor e piazzava il diagonale del trionfo. Al West Ham la Conference; alla Fiorentina, che meritava di vincere, quel senso amaro di ingiustizia rimasto a lungo nella mente di Vincenzo Italiano e dei suoi ragazzi.
Stasera si riparte come allora: dai playoff. Il Rapid è meno ostico del Twente, anche se queste gare nascondono sempre insidie. Tuttavia gli austriaci non possono far paura, se le ambizioni vanno ben al di là del semplice ingresso in un girone. La Fiorentina vuole riprovarci: nella testa del tecnico e del club c’è un solo obiettivo: arrivare in fondo e stavolta vincere. Italiano, nella pancia dell’Allianz Stadion, lo conferma: «Gli ultimi due sono stati anni ricchi di soddisfazioni, in cui abbiamo riportato identità ed entusiasmo. Siamo reduci da due finali e un percorso che ci ha lasciato tantissimo in termini di personalità e crescita. Sono arrivati giocatori di qualità e che hanno il sorriso. Cercheremo di continuare in questo percorso di crescita così come di migliorare qualche numero, ma il nostro intento è di arrivare fino in fondo a tutte le competizioni. La voglia di continuare a togliersi soddisfazioni non deve mai abbandonarci: questo sarà l’obiettivo per il terzo anno».
Di
Redazione LaViola.it