Un Kean a tratti straripante si è scontrato con Svilar, mentre un Dovbyk spesso irritante è piombato sul pallone giusto
Come scrive il Corriere dello Sport, è Mile Svilar a trascinare la Roma in zona Champions difendendo la solita, soffertissima vittoria per 1-0 su una meravigliosa Fiorentina. Quattro parate, che includono due balzi incredibili su Kean e uno su Mandragora, segnano la differenza ancora più del gol decisivo di Dovbyk, arrivato oltre l’ultimo secondo del primo tempo.
Il diciannovesimo risultato utile tiene aperta la volata per il quarto posto e avvicina comunque Ranieri a un piazzamento europeo, che invece diventa complesso per Palladino se si parla soltanto del campionato. Ma la Fiorentina stavolta ha poco da rimproverarsi e può ora dedicarsi con convinzione alla rimonta di Conference sul Betis. Detto che pure De Gea, nel primo tempo, è stato bravissimo su Celik e Shomurodov, dopo l’intervallo si è vista una sola squadra. Che ha raggiunto il 69,9% di possesso palla e calciato 7 volte verso la porta dell’alieno di Anversa. Sembrava fosse la Roma a risentire della stanchezza per l’impegno infrasettimanale e del pensiero per una semifinale di ritorno. E’ la conferma di una verità incontrovertibile: la testa a certi livelli conta più delle gambe.
Palladino è stato abile a dosare le energie modificando cinque undicesimi della formazione di Siviglia e intervenendo con i cambi giusti: le ha provate davvero tutte per riequilibrare la partita, compreso il 4-2-3-1 ultra offensivo dell’ultimo spezzone, e probabilmente l’avrebbe anche meritato. Ma Kean, a tratti straripante, si è scontrato con Svilar mentre il collega Dovbyk, spesso irritante, ha avuto il merito di piombare sul pallone giusto al termine del lungo recupero concesso da Chiffi nel primo tempo. Dettagli determinanti.
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Redazione LaViola.it